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Precisazioni sulla mia nomina

Sono stato muto come un pesce per un mese. Ma adesso che questo presunto tormentone è finito vorrei solo fare alcune precisazioni. Non ho mai pensato al ruolo di ‘assessore fino a due mesi fa, quando mi è stato proposto. Non l’ho chiesto e men che meno preteso. E siccome la mia non breve attività politica è stata caratterizzata dalla coerenza (sono sempre stato e sono socialista nella buona a anche nella cattiva sorte), non accetto questo accenno alla migrazione che qualcuno ha inteso rilevare come una colpa. Sono stato dirigente e deputato del vecchio Psi fino alla sua scomparsa nel 1994, poi sono rimasto per scelta fuori dalla politica per molti anni, pur essendo stato tra i fondatori del Nuovo Psi, nato nel 2001. Sono rientrato come sottosegretario nel 2005 (il Nuovo Psi, in quella fase, era alleato con la Casa delle libertà). Nel 2006 sono stato rieletto in Parlamento come deputato del Nuovo Psi. Nel 2007 il mio partito, a maggioranza (qualcuno dice di no), ha deciso di aderire alla Costituente socialista, dunque di rompere l’alleanza con la Casa delle libertà. Io mi sono buttato a capofitto in questa avventura e ho lasciato il seggio alla Camera che era garantito. Perchè nessuno lo ricorda? Della mia scelta vado orgoglioso, perchè tutto si potrà dire tranne che l’abbia compiuta per opportunismo. E poi perchè di migrazione non dovrebbero essere accusati anche Follini, prima vice presidente del Consiglio e oggi senatore e dirigente nazionale del Pd e la stessa Udc di Casini, ieri al governo con Berlusconi e oggi oggetto del desiderio del Pd e sua alleata in molti comuni e province? La verità è che traspare evidente, ancora, qualche malcelata pregiudizale antisocialista, nella quale, non a caso, viene trascinata la stessa Barbati, oggi dirigente dell’Idv, funzione che non le ha permesso di cancellare il passato che ci accomuna. Pare assurdo, ma è purtroppo ancora così per qualche interlocutore. Aggiungo anche che ho accettato la delega allo sport del Comune perchè penso di avere maturato competenza e conoscenze nel settore. Sono spinto dalla convinzione di potere risolvere alcuni grandi problemi della città. E una volta risolti, anche nell’ambito di questo quinquennnio, sarei ben lieto di lasciare la mia poltrona a un giovane.