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Berlusconi-Fini al Mirabello

Ho titolato così perchè il Mirabello era lo stadio di Reggio Emilia, rifugio giovanile delle mie domeniche. Mirabello è invece oggi il luogo della festa di Futuro e libertà, ove Fini domani dirà la sua. Quello di Fini non sarà un semplice comizio, ma l’atteso ritorno alla parola del presidente della Camera dopo l’estate del gran conflitto con Berlusconi, della rottura del Pdl, delle accuse di tradimento, della campagna di stampa sulla casa di Montecarlo. Fini parla. Ed è già una notizia. Anzi un evento, che mediaticamente risulta fortissimo. Tanto è vero che non sono poche le televisioni che daranno il discorso in diretta e che a Mirabello saranno presenti tutte le tv e i giornali. Ma cosa dirà Fini? Forse questo è perfino secondario, perchè già così l’evento riuscirà grandioso, con o senza i pullman della Brambilla. Politicamente, invece, credo che si tratterà di un discorso interlocutorio. Fini non potrà dire d’essersi sbagliato, che vuole ricompattare il Pdl, che chiede scusa a Berlusconi assicurandolo sulla tenuta del suo governo. Ma non potrà neppure dire che da Mirabello nasce un nuovo partitio (anche se non capsico come faccia ad esistere un gruppo parlamentare senza un partito, e neppure come potrebbe sussistere un gruppo parlamentare autonomo se i suoi componenti restano nel Pdl). Ma certo non potrà dire che tale partito sarà una spina nel fianco al governo e che anzi proprio sui provvedimenti che riguardano la giustizia, tanto cari a Berlusconi, non assicura il suo voto. Nel primo caso farebbe una figura barbina, da nascondersi dietro la lavagna (e metterebbe in seria difficoltà i suoi fedelissimi Bocchino, Granata, Raise, ecc), nel secondo caso si produrrebbe una crisi con tanto di elezioni anticipate dietro la porta. E questo Fini non vuole certamente. Che direbbero i moderati del suo gruppo,come Baldassarri, che già respira aria di ministero, o i governativi Urso e Ronchi? Vedremo domani. Anzi, ascolteremo domani quello che già prima che si verifichi si rivela come il discorso di un leader. E non è da poco, oggi