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Dal tuca tuca al bunga bunga

Chi non si ricorda del tuca tuca di Raffaella Carrà e di quell’esilarante duetto con Alberto Sordi, più volte reiterato dalle tv? Uno degli spettacoli più gustosi. Silvio è uomo di spettacolo e nelle sue serate mondane non poteva che inventarsi nuovi giochi, balli e cotillons. Come quel bunga bunga del quale ha parlato la minorenne marocchina Ruby. Il gioco, da quel che si è capito, consisterebbe in uno spogliarello delle ragazze presenti (“Sono rimasta vestita solo io, perchè portavo da bere”, ha rivelato la ragazza). Il tutto dinnanzi a Silvio, il solo uomo partecipe del bunga bunga. Cioè Silvio nell’harem come i persiani e gli egizi del tempo che fu. Un imperatore che si attornia delle bellezze del suo regno, le osserva , le gradisce, le seleziona, le tocca magari. Niente più. Tuca tuca come quello di Raffaella? O forse qualcosa in più, vedasi caso D’Addario? Tuca tuca o bunga bunga? Le donne venivano pagate? Ma no, solo qualche regalino, magari un vestito di Valentino e poi, si sa, se vai da Silvio , lui ti assume, mica ti lascia alle tue sventure. Così, se Ruby viene arrestata per furto, Silvio si dà da fare per farla liberare. Ha un cuore (lui lo chiama proprio così) grande grande. Mica solo bunga bunga. Ma cuore cuore. Ci si può anche inventare che Ruby è la nipote di Mubarak e rischiare una crisi internazionale (vedasi la sdegnata smentita dell’Egitto). E’ più importante bungare bene, che sorridere a quel capo di un paese che è anche uomo. E mantenere buone “relazioni” con la stupenda e sensuale estetista Minetti, che si è data un gran daffare per liberare Ruby. Mica è consigliere regionale per caso. Anche a lei una bungata gliela darebbero proprio tutti..