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Da “Il Giornale di Reggio”:”La rivoluzione di Del Bue nello sport”

6 Dicembre 2010 1.319 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo
Del Bue fissa dieci obiettivi per proiettare nel futuro lo sport reggiano. Venerdì la conferenza programmatica in viale Allegri. Questo l’articolo de Il Giornale di Reggio di sabato scorso.
 
REGGIO EMILIA (6 dicembre 2010) – Ha volato alto, com’è sua abitudine, ma al  momento giusto è sceso sulla terra. Con poche frasi ha tracciato l’affresco dello sport nel Novecento, poi ha indicato la nuova frontiera della “collaborazione e della condivisione” e infine ha messo in cantiere i dieci obiettivi per lo sport a Reggio
Ha persino scomodato Andrea Costa, padre fondatore del Partito Socialista: «Non chiedo e non chiederò né un uomo né un soldo per il mio assessorato. Il mio compito è quello di far leva sui finanziamenti privati e sulla riconversione della spesa».
Insomma, non capita tutti i giorni sentire un amministratore che non chiede soldi, nella convinzione che il vero potere sia non nelle gestioni, ma nel governo delle cose. Invece l’assessore Mauro Del Bue lo ha fatto, venerdì sera, nell’aula magna universitaria di Viale Allegri, con la relazione che ha aperto la Conferenza comunale della Sport.
L’ultima conferenza risale al lontano 1987 e anche allora l’assessore allo Sport era lui: Del Bue. Si potrebbe dire che l’ex parlamentare socialista, l’ex sottosegretario del governo Berlusconi, il politico che non ha mai rinunciato a ricostruire il Psi, sia tornato da dove era partito 23 anni fa.
Si fermerà qui? Gli amici ne dubitano. Ora intanto ha innestato la quarta, e davanti a una platea rappresentativa delle 500 società e i 50 mila cittadini del Comune di Reggio che fanno sport in un modo o nell’altro, ha illustrato il bilancio di un anno di lavoro e dieci punti per il futuro.
Fra questi il solenne impegno a realizzare il nuovo Palasport, il nuovo impianto di atletica leggera, un parco dello sport tra il vecchio Mirabello e via Melato, la piscina coperta, il passaggio entro poche settimane delle piscine di via Melato alla Fondazione. A ciò si aggiungono il “grande lavoro” del Comitato paralimpico presieduto da Vincenzo Tota e, tra i grandi eventi, il prossimo 9 maggio la partenza da Reggio della tappa del Giro d’Italia nel 150° dell’Unità. Il tutto sorretto da una visione che capovolge il passato: fine delle gestioni pubbliche, restituzione delle strutture grandi e piccole alla società civile e all’imprenditoria sportiva.

UN ANNO DI LAVORO
«Mi sono gettato a capofitto in questa nuova esperienza con entusiasmo e passione e, credetemi, col solo proposito di rendermi utile alla mia città – ha detto Del Bue – Ho capito che il problema era quello non già di finanziare e di gestire, ma di governare. E mi sono orientato a individuare una possibile strategia: occorre, da un lato, incentivare l’uso di risorse private e dall’altro razionalizzare la spesa». Da qui il trasferimento alla Fondazione della gestione degli impianti sportivi, per l’equivalente di un milione e mezzo di quote associative. «Solo le piscine di via Melato gravano con una cifra enorme sul bilancio comunale. Allora si può e si deve risparmiare lì per potere investire da altre parti».
A proposito della Fondazione, Del Bue ha definito “illuminante” l’esperienza di Reggio: se si fa eccezione per via Melato (che comunque passerà alla fondazione entro la fine dell’anno) oggi il Comune non gestisce più alcun impianto in proprio, e la stessa Fondazione li affida alle società sportive con «vistosi benefici alle casse comunali» e migliorando anche la qualità dei servizi.
Si avvia intanto la ristrutturazione di otto nuovi impianti per attività di base «con un metodo nuovo e che presuppone la disponibilità ad intervenire delle stesse società sportive, nonché il diretto coinvolgimento della Fondazione». Si tratta della  nuova sede della Cooperatori ciclisti, di fianco al circuito Cimurri, il nuovo spogliatoio della Reggio United, il campo in sintetico della Galileo, i nuovi locali dell’U.S. San Pellegrino. Poi, «in primavera il campo in sintetico di Reggio calcio, gli spogliatoi dei campi di San Prospero, Roncocesi e forse anche dello stadio di baseball».
Essere riusciti a investire in impianti sportivi nel momento di più acuta crisi della finanza locale – ha aggiunto – «ha del miracoloso». A ciò si aggiungono l’accordo tra la Fondazione e la società Pallacanestro Reggiana, con la ristrutturazione della palestra di via Cassala, la riapertura dei distinti dello stadio, l’apertura fra pochi mesi del cantiere della nuova piscina coperta di Aquatico, il via ai lavori per la palestra di Rivalta.
E veniamo al futuro, speriamo prossimo.

SPORT DI TUTTI

«I contenitori della pratica sportiva non sono solo le palestre, le piscine, i vari impianti sportivi, ma anche il verde, i parchi, le piste ciclabili, i sentieri della nostra campagna». Primo obiettivo, dunque, alcune opere per l’ambiente: andare avanti nel tracciato che costeggia i tre torrenti, quello del Crostolo, già in larga parte definito, quello del Rodano e quello del Modolena. «Occorre unire il parco di Marte con quello più recente, oggi divisi dalla ferrovia, con un sottopasso che ci impegniamo a edificare nel 2013». Completare, inoltre, il percorso ciclabile sul Crostolo nella parte cittadina, prolungandolo da un lato sino a Canossa e dall’altro fino a Guastalla. E se Reggio è la città della bici per numero di chilometri di piste ciclabili in assoluto, circa 160, bisogna sistemare il Museo della bicicletta: «Le bici di Cimurri sono purtroppo ancora affastellate nel magazzino del Comune e tenute come salami ai soffitti». La soluzione è la Casa dello studente di via dell’Abbadessa.

ETICA SPORTIVA
L’urgenza è  «combattere l’uso delle droghe di vecchia e nuova generazione, indirizzando a ciò risorse destinate allo sviluppo di progetti di convenzioni». Si faranno accordi tra servizi educativi e socio-sanitari con la Fondazione dello sport, il Coni e gli enti di promozione.

SPORT E SCUOLA

«Avviamento alla pratica sportiva nelle scuole primarie, così come già affrontato nel progetto Giocosport giunto alla 13esima edizione, presentazione nelle scuole secondarie di tutte le discipline sportive, favorire la conoscenza da parte degli studenti di tutta l’impiantistica sportiva comunale, invitare gli studenti alle manifestazioni sportive più rilevanti, favore l’integrazione attraverso lo sport tra studenti di diverse nazioni ed etnie, mappare le palestre (comunali, provinciali, private) idonee alle attività fisiche di tutti gli studenti».Lo strumento? Un accordo di programma tra Fondazione e Coni, Cip, Enti di promozione sportiva,

PISCINE E PALESTRE. DECOLLA AQUATICO

Nel piano palestre – secondo Del Bue – «occorre tenere presente che il servizio che non può essere completamente egemonizzato dalle società sportive». Ciò vale anche per le piscine che «devono trovare maggiore spazio per i cittadini senza etichetta». Nel piano piscine è decisivo il rapporto tra pubblico e privato.
L’ edificazione da anni prevista della piscina coperta di Aquatico «sarà una nuova occasione per corrispondere ai bisogni del mondo sportivo e dei cittadini e potrà avere delle ricadute anche sul complesso natatorio di via Melato». L’assessore inoltre ha censurato quelli che non pagano i servizi e – chissà poi perchè –  assegnandosi una sorta di auto-gratuità : «Non è un offesa al Comune, ma a tutte le società e i cittadini che i servizi li pagano davvero».

LE PISCINE DI VIA MELATO

Il trasferimento delle piscine di via Melato alla Fondazione è di fatto già raggiunto: «A coloro che hanno protestato ricordo che nessuna piscina della provincia è gestita direttamente dai comuni, che nessuna piscina di Parma e di Modena è gestita direttamente dai comuni. E soprattutto ricordo che nessun comune ha un indebitamento così alto come il nostro per un complesso natatorio, per di più in un momento così delicato per le finanze locali. I dipendenti non avranno alcun  problema, il servizio non verrà privatizzato, tariffe e i prezzi d’ingresso che resteranno competenza esclusiva del Comune».

PARCO DELLO SPORT TRA MIRABELLO E VIA TERRACHINI
Un parco dello sport nel cuore di Reggio che metterà insieme le tre attività del nuoto, del tennis più sport collegati e dell’atletica leggera. Un parco collocato ai fianchi della città, che dovrebbe presupporre anche l’eliminazione di una strada e l’aggregazione dell’area del campo di calcio collocato sul lato nord.

NUOVO IMPIANTO DI ATLETICA LEGGERA
«Abbiamo collocato in cima ai nostri progetti l’obiettivo della realizzazione del nuovo impianto di atletica, che dovrà risolvere anche il problema dell’indoor. Ci siamo impegnati alla sua realizzazione entro la fine di questo quinquennio, pensando anche ai tanti atleti che Reggio ha partorito, da Dorando Pietri a Stefano Baldini».

LA CITTA’ DELLO SPORT
«Sono nettamente contrario agli stadi di proprietà comunale e sarebbe davvero un singolare paradosso che mentre tutti sono orientati a costruire stadi privati, l’unico stadio privato d’Italia diventasse pubblico. Nel contempo sono fermamente impegnato a realizzare il nuovo Palazzo dello sport (con due palestre incorporate) che dovrebbe sorgere nell’area a sud dello stadio di Reggio: sul Pala si sono sprecate promesse e generate illusioni che risalgono ormai al lontano 1985».

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