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Il Psi e il Mercato coperto

Rispetto le opinioni, rese a titolo personale, e in parte anche condivisibili, da Rosario Genovese sulla situazione del centro storico, sul rapporto coi commercianti e anche sulla vicenda del nuovo Mercato coperto. Mi sono sempre espresso anche all’interno dell’ammistrazione comunale a favore di un dialogo proficuo e costruttivo con le associazioni di categoria che vanno sempre coinvolte in ogni momento della vita amministrativa, non tanto per concertare (funzione che reputo sbagliata sempre perchè c’è chi ha il dovere di decidere), ma per approfondire e valutare tutti gli orientamenti in campo. La mia sensibiltà sui problemi del centro storico è datata nel tempo. Sulla questione ho fondato un’associazione ed elaborato pubblicazioni e video. Credo che il problema di fondo sia riportare la gente ad abitare in centro e convincere i proprietari immobiliari (con le buone, cioè con incentivi, o con le cattive, cioè con penalizzazioni) a ristrutturare i palazzi , superando l’assurda e infausta logica della rendita immobiliare. Dunque condivido anche la proteste dei giovani e se mi vien voglia anch’io mi vestirò come loro. Quel che non condivido è il giudizio sul nuovo Mercato coperto. Intanto non credo che il Coin finisca per penalizzare il Centro-storico. Anzi, come il Media World e Zara hanno vivacizzato il Centro commerciale I Petali, anche il Coin può contribuire a portare più gente in centro e dunque a rafforzare il suo tessuto commerciale. Poi, ritenere che ci fossero altre disponibiltà private va contro la logica. Se ci fosse stata la fila di negozi o di singoli imprenditori a installarsi negli spazi del Mercato coperto non credo che ci si sarebbe rivolti altrove. Semplice no?