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Uova, frittate e minestroni. Il caso AQ 16

14 Marzo 2011 992 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Per me ha ragione il segretario del Pd Roberto Ferrari. Dissento dal mio amico Giovanni Catellani e anche dalla posizione di un giovane assessore che stimo come Matteo Sassi. D’altronde quel che scrivo l’ho già detto in Giunta. E l’avrei tenuto per me se due assessori non avessero reso pubbliche, legittimamente, le loro opinioni. Catellani parla del lancio di uova e lo paragona a quello dei commercianti e anche a quello dei sessantottini davanti alla Scala. A me non risultavano simpatici neanche allora gli aficionados di Mario Capanna. E i commercianti che lanciano uova non hanno mai avuto la mia solidarietà. Ma qui il problema non sono nè le uova nè le frittate. Sono i minestroni politici che vanno evitati. Il punto è il seguente. E’ giusto contestare così aspramente il presidente della Provincia che ha accompagnato in Libia un gruppo di imprenditori reggiani? Perchè non avrebbe dovuto farlo? Forse erano sospese le relazioni diplomatiche con la Libia? Tutti i governi italiani non le hanno invece sviluppate? E perchè questa equiparazione inaccettabile tra relazioni diplomatiche e complicità politiche, che pare evidente dalla manifestazione dinnanzi la Provincia? Dove hanno studiato i contestatori di casa nostra per arrivare a quest’assurda chiamata in correo? Ma, oltre alla politica, ci sta anche la buona amministrazione. Ha straragione Roberto Pierfederici. Non penso che si possano affidare spazi a organizzazioni che non solo contestano così aspramente le istituzioni locali, che imbrattano i muri della città, che lanciano uova (questo è diventato ormai uno sport privilegiato visti i lanci anche contro la Uil e la Cgil) e questo passi, ma che addirittura non pagano neanche l’affitto. Si porrebbe un precedente molto pericoloso. Perchè ci sono tante associazioni che non hanno alcuno spazio e che sarebbero invece disponibili a pagare un obolo. Queste devono essere penalizzate e le altre, vedasi appunto il caso di Aq16, invece premiate? Dove sta la giustizia? E la parità di trattamento delle associazioni culturali di fronte al Comune? Nessuna pregiudiziale di fronte ad Aq16 che peraltro ora pare sia stata sciolta, mentre il nuovo interlocutore e suo successore (non sappiamo quanto diverso) sarebbe ora l’associazione Terra. A due condizioni, però. Che, se esiste un arretrato, venga pagato così come sto facendo con tutte le associazioni sportive, anche quelle più popolari, per l’uso degli impianti. E che ci sia un chiaro pronunciamento contro la violenza da parte di tutti gli inquilini del Comune.

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