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Giustizia sportiva anche peggio di quella ordinaria

Mi attendevo una sentenza che entrasse nel merito delle accuse formulate. E invece i giudici sportivi hanno semplicemente ridotto le pene più gravi alle società coinvolte (Atalanta, Ascoli, Benevento, Cremonese, Piacenza), accolto le richieste dell’accusa sugli illeciti diretti (la retrocessione di Ravenna e Alessandria) e lasciate le penalizzazioni più lievi (Reggiana, Spezia, Taranto, Viareggio), confermando invece quelle ai calciatori. Una sentenza-pacchetto, una sentenza da conti della spesa. Una mezza vergogna, per essere clementi e obiettivi. Continuo infatti a non capire dove stia l’illecito sportivo. Ce lo spieghi Palazzi e lo spieghino i giudici del Palazzo. Se Buffone chiede a Saverino di impattare una gara sul 2 a 2 e quest’ultimo dice che invece l’incontro si è svolto sul suo contratto futuro, ci sono una testimonianza contro una. Nel processo penale si assolve. Nel processo sportivo no. E va bene. Allora prendiamo per buona la versione di Buffone, che secondo Palazzi è la più credibile. Lui dice che Saverino gli ha risposto che la Reggiana doveva vincere e non si sono messi d’accordo. Dunque la gara si è svolta regolarmente ed è finita 3 a 0 per noi. E allora? Al massimo c’è un’omessa denuncia. Ma così va il mondo. Adesso la Reggiana dovrà fare ricorso e vedremo come andrà a finire. Ultima considerazione: noi siamo “becchi e bastonati”. Infatti noi siamo rimasti fuori dai play off  con la Salernitana che non pagava stipendi e contributi e l’Alessandria che, secondo i giudici, combinava partite. Ingiustizia è stata fatta.