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Da Forza Reggiana: “Onorevoli commenti…”

Viareggio da dimenticare

Due partite vinte e si sognano i play off. Due partite perse e si temono i play out. Il calcio, e anche la Reggiana, è così. Possibile che la squadra che ha umiliato la Spal ed espugnato Monza sia quella immobile, stanca, timida, priva di mordente e di gioco di Viareggio? Possibile. E che dire di Arati terzino e Alessi mediano? Possibile non essersi accorti che la prestazione con la Spal (quella di Monza, a mio modesto avviso, non era stata convincente né per l’uno né per l’altro, a parte la magnifica punizione del nostro fantasista-incontrista) era stata un’eccezione e non poteva diventare la regola? Possibile non accorgersi che la Ternana ha un gioco aggressivo a tutto campo, un centrocampo veloce e che non la si poteva affrontare con quattro giocatori offensivi? E’ facile fare gli allenatori del giorno dopo, più difficile è farlo il giorno prima. D’altronde, noi siamo solo tifosi o giornalisti e non siamo pagati per fare formazioni, mentre chi di mestiere fa l’allenatore potrebbe possedere l’acume di accorgersene prima.  Pazienza. Adesso c’è il Taranto. Mica la Pro Sesto. E il Taranto che ho visto contro il Carpi al nostro stadio è anche superiore alla Ternana. Meno male che non c’è quel funambolo di Chiaretti. Cosa possiamo attenderci dai nostri semi-eroi? Una gara tutta grinta e velocità. Una gara di attesa con una difesa e un centrocampo solidi e con una sola punta. Questo è almeno quel che penso io. Sbaglierò mister, come sempre, no?

La mia mostra allo stadio del tricolore

Sabato tutti nel salone dei palchi dello stadio per inaugurare la mostra sulla storia della Reggiana che rimarrà stabilmente in questo luogo, dopo il vernissage. La mostra, che è stata esposta per la prima volta agli ex Stalloni in occasione del novantesimo della Reggiana nel dicembre del 2009, è stata accresciuta dei pannelli che riguardano gli ultimi due campionati. Tutto è andato per il meglio. Molta gente, autorità, dirigenti e giocatori di ieri e di oggi presenti. E l’immancabile buffet finale. Un consiglio agli sportivi. Prima o dopo la partita andate a vederla. Ne vale la pena. Credo che sia una mostra fotografica davvero unica, propedeutica alla fondazione di un vero e proprio museo granata che al più presto verrà alla luce. E’ il risultato di anni di ricerca e di studio su Reggio e la sua squadra di calcio che già aveva trovato soluzione nel trittico di libri sulla Reggiana pubblicati dal 2004 al 2008. L’ha curata un certo Mauro Del Bue, deputato e assessore a tempo perso, tifoso granata a tempo pieno.

E a febbraio il nuovo stadio di Reggio Emilia, città del tricolore

Ci manca solo una squadra che vinca. Perché per il resto andiamo a gonfie vele. Ridotto il disavanzo da 1 milione e mezzo di euro a 800mila euro, potenziato il settore giovanile, ristrutturato e colorato lo stadio. Barilli punge. Molto meglio lui della Reggiana oggi, miei cari signori. Un certo Tiziano Turci ha preso il pennello quest’estate. Gli si è detto: “Colora parte della tribuna”. E lui ha cominciato con quattro operai. Era luglio e c’era l’afa. Non ha ancora finito e siamo a Natale. Ha colorato di tutto. Tutta la tribuna esterna, i piloni marcescenti, gli spogliatoi, le biglietterie, la sede, le transenne interne, i corridoi e i muri dello stadio. Stava perfino per pitturare i seggiolini e per dare una pennellata anche a Barilli e alla Monica. E’ stato fermato. Una medaglia, e non solo, per lui, che già spende i soldi per un palco. Perché Turci ha cuore granata, segue la Reggiana a Foggia e a Sorrento, ma ha anche una famiglia da mantenere. E le medaglie non gli bastano. Adesso arriva anche il maxi pannello tricolore con scritte varie, commissionato alla Tecton, cooperativa dell’amico Paolo Lusenti il quale, se la Reggiana perde, sostiene che è colpa mia e se vince dice che è merito dei ragazzi. Lo stadio verrà inaugurato in occasione di Reggiana-Benevento dei primi giorni di febbraio con una grande festa che coinvolgerà anche i Petali e il centro storico della città. Al più presto il calendario delle iniziative. Sperando che la Reggiana dia segni di ripresa. Osservando i colori, e caricandosi, magari.