Calciopoli e Montopoli
Monti propone una sospensione di due o tre anni di tutti i campionati di calcio. E le reazioni, com’era prevedibile, sono state unanimi. Il calcio non si tocca. Si faccia piazza pulita dei corrotti, ma non del gioco più bello del mondo. Giusto. Però costoro dovrebbero spiegare come mai siamo ancora a questo punto in Italia e giocatori scommettono, vendono e comprano partite alla faccia di coloro che pagano l’abbonamento e i salati biglietti d’ingresso allo stadio e soprattutto dei tanti, e sono ancora di più, che si spennano per abbonarsi a Sky. I Petrucci e gli Abete dove hanno vissuto in questi anni? Sono sempre stati ai vertici delle Leghe, delle Federazioni, del Coni. con Carraro, Pescante, con Matarrese, e i pochi altri che si sono alternati da quarant’anni ai vertici del mondo dello sport. Si parla tanto di ricambio della classe politica. Ma nello sport il ricambio non c’è mai stato. I presidenti del Coni si alternano alla velocità delle morti dei papi. Quelli delle Federazioni più o meno anche. E che cosa hanno saputo risolvere in questi decenni? Abbiamo gli stadi più vecchi e brutti del mondo, abbiamo meno gente allo stadio rispetto a Inghilterra, Germania, Spagna e ormai anche Francia. La seconda lega inglese fa più pubblico della serie A italiana. La B e la C sono praticamente ai margini e gli stadi sono desolatamente vuoti, mentre decine di società rischiano di sparire affogate dai debiti. In trent’anni abbiamo vissuto almeno tre Calciopoli, con la prima, del 1980, che portò in carcere alcuni dei migliori giocatori di serie A, con la seconda che nel 2006 sconvolse il mondo del calcio italiano e segnò la perdita di scudetti e la retrocessione in B della più seguita scuadra italiana, e con la terza, che nella forma delle scommesse, ha inquinato i risultati delle partite e portato in galera tra l’anno scorso e quest’anno alcuni calciatori di serie A e B. Si esca dalle nebbie staliniane della responsabilità oggettiva, si puniscano severamente i colpevoli di reati accertati, si dimetta l’intero ghota del calcio italiano, si esca dal funzionarismo sportivo (il potere alle società sane), si applichi per gli stadi il modello inglese tuot court e si smetta di dare la colpa della insicurezza a tutti i tifosi (con tessere, barriere, impedimenti, biglietti nominativi che non esistono in nessun’altra parte d’Europa). Pulire il marcio, rispettare il pubblico pacifico e rinnovare profodamente i vertici, questo salverà il calcio italiano e restiturà agli sportivi (oggi ingiustamente colpevolizzati) la voglia di crederci ancora. E questo si può fare in due mesi e non in due o tre anni.
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