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A proposito di stadio e di Reggiana

La situazione è questa: gli imprenditori Claudio Campani (reggiano, che è anche socio della Reggiana calcio col 10% delle azioni) e Giuseppe Conti (siciliano, ex proprietario della discoteca Koala di Ragusa e oggi imprenditore del turismo e immobiliare) hanno acquisito al 50% i crediti delle cooperative Orion e Unieco sullo stadio ex Giglio e oggi città del Tricolore. Il pagamento delle quote di Conti dovrà avvenire entro il prossimo venerdì, pena il venir meno dell’intera operazione. Nel contempo entrambi hanno dichiarato la loro disponibilità a concedere una quota al presidente della Reggiana Alessandro Barilli. I due imprenditori hanno manifestato l’intenzione di acquisire anche i crediti delle banche (che sono circa il 30% del totale) divenendo così gli esclusivi creditori privilegiati dello stadio. A quel punto potranno chiedere al curatore fallimentare di comprare lo stadio al valore dei crediti con una sorta di partita di giro e probabilmente utilizzando un mutuo ventennale del Credito sportivo. L’operazione stadio, così, volge a soluzione, dopo sette anni di curatela fallimentare. E questo è certamente un buon segnale alla città, che potrà gustarsi un’utilizzazione a tempo pieno dell’impianto (sport, spettacoli, eventi), dopo i già annunciati investimenti, e nel contempo al Comune di Reggio (che vedrà finalmente le risorse dell’Ici arretrata). Avrei preferito che la proprietà dello stadio coincidesse con la proprietà della Reggiana. E, per dirlo ancora più chiaramente, che fosse Barilli a fare l’operazione, oppure che Conti prima entrasse nella proprietà della Reggiana e solo dopo in quella dello stadio. Non è stato possibile, o almeno non lo è tuttora, e di questo ne ho preso atto. Mi sono subito attivato perché la Reggiana possa disputare nello stadio (una volta che Conti e Campani abbiano portato a termine l’operazione) il suo campionato, tenendo negli spazi dello stadio, anche gli uffici attualmente a sua disposizione. Mi è stato garantito che sarà così, senza aumentare i costi attuali che gravano solo lievemente sulle casse della società granata. Questa era la sola mia preoccupazione e la sola condizione da proporre agli acquirenti. Per il resto, compreso l’interesse per la torre posta a sinistra dei distinti e confinante con la curva sud, attualmente di proprietà del Comune di Reggio, che la vuole alienare, posso sottolineare che si tratta solo di preliminari. E così per quanto riguarda i progetti di investimenti sullo stadio che non conosco e che alcuni giornali già danno per decisi, come l’impossibile collegamento delle gradinate dei distinti con quelle delle  due curve, oltre che la loro eventuale copertura. Chi conosce lo stadio Città del tricolore, sa benissimo che esistono  due torri che già hanno comportato l’eliminazione di alcune migliaia di posti e non ci sono gli spazi per quel ventilato allargamento. Qualsiasi progetto futuro mi auguro venga adeguatamente elaborato e presentato solo dopo che tutta l’operazione sarà stata completata e sarei lieto se venissero anche sottoposti all’attenzione dell’amministrazione comunale.