Scacco matto
Se fossi Berlusconi lancerei un’idea a Casini. Una sola, semplice, chiara. Che potrebbe anche rimbalzare a sinistra, con logiche e naturali conseguenze. Direi a Casini: “Caro Pier, stiamo partendo insieme per la riunione dei popolari europei, perché non lanciamo anche in Italia il Partito popolare? Probabilmente La Russa e Gasparri non ci staranno e rifonderanno una sorta di An, legata alla destra europea. Ma chi se ne importa. Noi dobbiamo unire i moderati, mica gli estremisti. Pierferdi, sei il naturale leader di questa nuova forza politica”. Casini avrebbe qualche problema a dir di no. La proposta sarebbe coerente con una collocazione europea, con una storia italiana, con un progetto che finalmente fuoriesca da questa seconda repubblica mai nata, costellata di fallimenti e partiti senz’anima e storia. Naturalmente questa idea si trasferirebbe, come per naturale effetto domino, alla sinistra, che sarebbe chiamata anch’essa a un’analoga operazione. Oggi è stato firmato un patto a tre fra Pd, Psi e Sel, e si tratta di un atto importante e positivo, perchè consente al nostro partito di recitare un ruolo rilevante e perchè esclude sia le tendenze neo comuniste, sia quelle giustizialiste. Comprendo che, alla vigilia delle elezioni, è complicato modificare i caratteri dei partiti e delle alleanze. Ma prima o poi , e credo più prima che poi, anche la triade, definita uno pò approssimativamente dei “progressisti” (avrei preferito il termine di “riformisti”, che forse ancora non si addice a Vendola), dovrá assumere un’anima e collocarsi in Europa, soprattutto se dall’altra parte s’avanzasse in questa direzione. Non potremmo avere un bipolarismo identitario ed europeo solo per la metà. Una sorta di sistema centauro, incapace di giustificarsi e di fronteggiarsi. In questo senso Berlusconi potrebbe fare un cosa giusta anche per la sinistra. E una volta tanto opportuna anche per l’Italia.
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