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Onorevoli commenti (Da Forza Reggiana del 21 ottobre 2012)

Mezza Reggiana, mezza classifica, ma…

La Reggiana gioca a metà. Il primo tempo col Lumezzane e col Carpi, quasi tutta la gara col Cuneo, il primo tempo a Salò, il secondo col Como, i primi venti minuti a Chiavari. Bella Reggiana, veloce, solida, con giocate di qualità. Poi il secondo tempo col Lumezzane e di Carpi, il secondo di Salò e il primo col Como, settanta minuti a Chiavari e scopriamo una Reggiana spenta, sfilacciata, svogliata, lenta, inguardabile. Mezza Reggiana mezza classifica, non di più. A meno che non prevalga la prima o la seconda. Nel primo caso si potrebbe anche pensare a qualcosa di più, nel secondo paventare qualcosa di meno. Come doctor Jeckil e mister Hide, i granata devono svelarci di che pasta sono fatti a partire da oggi con l’Albinoleffe, che a Reggio ha sempre fatto punti. Basta mezze Reggiane, abbiamo diritto a vederne un’intera.

E Barilli si compra lo stadio

Accordo fatto tra Barilli e Campani per lo stadio Città del tricolore. Il primo ha firmato un’intesa per l’acquisto dei crediti che Campani aveva a sua volta acquistato dalle coop. Diciamo che l’onere si aggira sul milione  e mezzo di euro, al quale saranno aggiunti i circa duecentomila euro delle banche creditrici, ma Campani ha già assicurato alcune centinaia di milioni di sponsorizzazioni per la squadra. Dopo di che Barilli potrà accedere al mutuo del Credito sportivo (sui 3 milioni, 3 milioni e mezzo) per procedere all’acquisto dello stadio dal curatore fallimentare. Girerà semplicemente questa cifra che gli verrà riconsegnata essendo Barilli proprietario dei crediti. Avrà così a disposizione 3milioni, 3 milioni e mezzo di euro da rimborsare in vent’anni a circa 200mila euro l’anno, dai quali dovrà togliere il milione di euro da dare a Campani. Un ottimo affare, per tutti. Per Campani che avrà monetizzato le sue azioni della Carservice, per le coop che non speravano più di ottenere qualcosa in cambio di crediti che apparivano persi, per Barilli che si ritrova uno stadio di proprietà e un mutuo del Credito sportivo. L’avvocato Cataliotti ha intanto rinunciato all’incarico della società con sede a Lugano che aveva manifestato forte interesse per lo stadio, la Reggiana e la torre del Comune. Anche gli orologi svizzeri a volte si incagliano…

Mastur come Messi….

Esagerati. Una volta nasce il nuovo Maradona, una volta il nuovo Messi. Ma questo qui, Hachim Mastur, ex Reggiana e ora al Milan, pare davvero un predestinato. Peccato che a meno di 14 anni la Reggiana non abbia potuto tesserarlo e i soldi, pare addirittura 500 mila euro, siano andati alla famiglia. A prescindere da Mastur che se fosse davvero quel che sembra si potrebbe aggiungere a Kobe Briant, da bambino nella Riunite e poi tra i più grandi campioni del basket americano, resta il tema di come costruire il futuro di questa Reggiana. Se mancano risorse adeguate, se non siamo lo Spezia, né il Sassuolo, allora bisognerà fabbricarceli in casa i nostri gioielli. Ma se, appena sfornati, li cediamo subito, come possiamo sperare in un futuro migliore? Perché noi di un Reggiana in Legapro non ne possiamo veramente più. Meglio, molto meglio tre anni da leone e poi la fine, piuttosto che dieci da pecora. L’aveva detto qualcuno che di calcio se ne intendeva poco e che ha fatto una brutta fine, finendo a testa in giù. Ma mica aveva tutti i torti se pensava alla Reggiana…