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La nuotata

Ci sono autorevoli precedenti dell’attraversata a nuoto dello stretto di Messina, da Scilli a Cariddi. La nuotata di Mao Tse Tung sul fiume Yangze, quella  dell’ex sindaco di Taranto Cito e, se vogliamo parlare di esibizioni  del corpo, il Fidel che taglia a dorso nudo la barbabietola e Mussolini che falcia ignudo il grano della campagna italiana. Anche Bossi ha parlato del suo corpo esaltandone le presunte capacità sessuali. Ogni volta che un leader politico ha messo in mostra le sue virtù di forza, lo ha fatto per proporre un’idea di forza. Cioè costui concepisce la politica come discendente dalla propria forza. Ed è una concezione personalistica e machista della politica. Assolutamente antidemocratica. Ve lo sareste mai immaginato De Gasperi o Nenni nudi mentre attraversano il Po o Togliatti che si esibisce mentre gioca a rugby? O Andreotti che schiaccia a canestro con la maglia dello scudo crociato? D’accordo, la politica si è americanizzata e lo sport viene oggi praticato da tutti, o quasi. E così, dopo Clinton, anche Prodi si fa fotografare in mutande mentre si misura col footing. Ma né l’uno né l’altro lo mischiano alla politica per conquistare Washington o Roma e nè l’uno nè l’altro si sono mostrati muscolosi mentre attraversavano il Mississipi o il Tevere durante le elezioni. L’idea della democrazia presuppone la mitezza, il rispetto, la tolleranza, il pluralismo, non già la teatralità dell’esibizione corporea. In Sicilia Grillo ha sfondato anche se non governerà e a questo può anche aver giovato la sua nuotata e anche la scalata dell’Etna. Non c’è nessuno più teatrale dei corregionali di Pirandello. Ma stia attento anche lui. Perché in Sicilia si può anche affogare in fretta, vero Berlusconi, Cuffaro, Lombardo, Orlando? Così è se vi pare. Sempre.