Home » Nazionale

Dopo le primarie

3 Dicembre 2012 1.272 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Bersani ha vinto come era previsto, e forse anche com’era giusto. Onore a Renzi e al suo coraggio. Ma davvero il giovane sindaco di Firenze, che di primarie era nato e con le primarie pensava di continuare a vivere (e a vincere), pensava di battere il segretario del suo partito con l’appoggio del solo il 2 per cento del gruppo dirigente? D’accordo, il Pd aveva perso quasi tutte le primarie nelle città italiane, da Milano a Napoli, da  Palermo a Genova. Era dunque sensato sperare che questo capovolgimento si potesse verificare anche in occasione delle primarie che avrebbero dovuto scegliere il candidato premier della coalizione di centro-sinistra. E poi, con l’aria dell’antipolitica che spirava così forte, un giovane candidato che tuonava contro il vertice del suo partito e contro tutti i vertici italiani e che proponeva la fine del finanziamento pubblico e di tutti i vitalizi politici, poteva davvero fare breccia. Perché non è avvenuto quel che lo stesso Renzi pensava potesse avvenire e che i sondaggi di ottobre, lo ha rivelato lui stesso, avevano certificato? Perché, sia ben chiaro, Renzi era convinto di vincere. Qualcosa non ha funzionato. E a mio parere, e questo è il primo motivo, non ha funzionato proprio l’equiparazione tra le primarie nelle città e quelle per la scelta del candidato premier dell’Italia. Il popolo del centro-sinistra ha ragionato e ha preferito l’esperienza e la sperimentata capacità di governo di Bersani alle promesse del giovane e inesperto Renzi. Viviamo nell’Italia di Monti, dello spread, dei condizionamenti da parte dei grandi leader europei e della Bce e governare l’Italia oggi è un impresa che sfiora l’impossibile. Possibile che il sindaco fiorentino, col sorriso pronto e la camiciola bianca alla Obama sempre linda, fosse in grado di farlo? La seconda motivazione sta certo nella scelta, a mio avviso giusta, di regolamentare le primarie e di impedire, per quanto fosse possibile, massicci travasi di voto dal centro-destra, che certo avrebbero favorito Renzi. Questo il sindaco di Firenze lo sapeva e questo aveva accettato. Era convinto di vincere lo stesso? La terza motivazione sta nell’atteggiamento assunto da Renzi durante la campagna per le primarie che certo non lo ha aiutato a incrementare i suoi consensi. Lo schema applicato su ogni questione era sempre lo stesso: “Una generazione ha sbagliato tutto, occorre che una nuova generazione ( cioè lui stesso) erediti naturalmente la guida dell’Italia”, promettendo che solo così la strada sarebbe diventata in discesa. L’automatismo: “Renzi e i giovani al potere e i problemi italiani risolti” è risultato troppo semplicistico e poco credibile. Anche per questo non è passato.

Leave your response!

Add your comment below, or trackback from your own site. You can also subscribe to these comments via RSS.

Be nice. Keep it clean. Stay on topic. No spam.

You can use these tags:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

This is a Gravatar-enabled weblog. To get your own globally-recognized-avatar, please register at Gravatar.