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Ma cos’è sto pidì?

Che casino, ragazzi. Ogni volta chi si trovano finisce in rissa. La mia opinione è che dipenda dalla natura del Pd, non tanto dalla cattiva volontà dei suoi dirigenti, che certo ci mettono anche del loro. Riepiloghiamo. L’assemblea avrebbe dovuto convocare il congresso e stabilire le regole per partecipare alle primarie per l’elezione del segretario, decidendo nel contempo se il nuovo segretario dovrà essere anche il candidato alla premiership della coalizione. Questo ultimo aspetto, oltre a divenire controverso all’interno, a me pare anche discutibile per rispetto degli eventuali alleati. Questo ultimi dovrebbero accettare il segretario del Pd come loro candidato senza averlo mai votato. Ma il punto è un altro. Il Pd è diviso, anzi lacerato, da correnti, alcune delle quali rispettano le tradizioni culturali che hanno dato vita al Pd, ma altre, anzi la quasi totalità di esse, rappresentano gruppi organizzati per ragioni di potere. Nobilissime ragioni, sia ben chiaro, ma cosa divida oggi la Bindi da Renzi, o Cuperlo da Franceschini, risulta piuttosto arduo da spiegare. La verità è che il Pd è un partito senz’anima, senza storia, senza identità, cucito insieme solo per vincere le elezioni. E quando le perde si dispera, cerca i colpevoli ed è la fine. Adesso Bersani ce l’ha con Renzi perché ha il dubbio che possa far meglio di lui, e gli preferirebbe Letta, solo per fargli un dispetto, D’Alema vorrebbe Renzi candidato premier, ma non segretario, perché della gallina domani si può sempre riparlare, Veltroni preferisce Renzi subito perché lo vede come il Veltroni bis, la Bindi, Marini e Fioroni ce l’hanno con Renzi per questioni personali, mentre i giovani turchi ce l’hanno con tutti perché vogliono comandare loro. Chissà se prima o poi capiranno, tutti costoro, che solo dotandosi di una identità europea e italiana supereranno questa assurda anomalia, che continua a non metterli d’accordo. E che fa tanto piacere a Berlusconi. Vonno fa li americani, come l’Albertone? Prego, si accomodino.