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I referendum sulla giustizia per una sinistra liberale: a Guastalla manca il Pd

Si è svolta domenica mattina, nell’ambito della festa provinciale dell’Avanti di Reggio Emilia che ha avuto luogo al Lido Po di Guastalla, un dibattito sul tema dei referendum Hanno partecipato il direttore dell’Avanti Mauro Del Bue, Gianluca Soliani, segretario provinciale del Psi, come cordinatore, Stella Borghi, del Partito radicale, e Giuseppe Pagliani, consigliere provinciale del Pdl. Sala piena. Del Bue ha sottolineato la necessità che la sinistra sia liberale, cioè affronti seriamente le questioni della giustizia, come è nella tradizione socialista. Ha ricordato che il Psi promosse nel 1987 il referendum sulla responsabilità civile dei magistrati, poi svuotato da una legge sbagliata che ha attribuito allo Stato e non al singolo magistrato tale responsabilità. Ho richiamato l’esistenza in Italia di due conflitti d’interesse, uno di Berlusconi, che è proprietario di mezzi d’informazione, e l’altro della magistratura che entra a gamba tesa, e spesso anche direttemente coi suoi uomini, nella politica. Purtroppo la sinistra, che ne ha visto uno solo, non ha neanche voluto risolvere il primo conflitto e la destra, anch’essa ne ha visto solo uno, non ha risolto il secondo. Noi e i radicali siamo i soli che li fronteggiano entrambi. Oggi ci battiamo ancora per la giustizia giusta e siamo dispiaciuti e preoccupati del fatto che il Pd non abbia aderito a questi referendum. Gianluca Soliani ha riassunto il contenuto dei cinque referendum che hanno raggiunto il limite delle firme: i due sulla responsabilità civile dei magistrati, quello sulla separazione delle carriere, quello sulla carcerazione preventiva e quello sui magistrati fuori ruolo. La Borghi ha rivendicato la promogenitura radicale dei referendum lamentandosi che quello per abolire l’ergastolo non sia passato e ricordando che a Reggio Emilia socialisti e radicali hanno raccolto le firme insieme. Pagliani ha ammesso che in una prima fase la destra era giustizialista e che egli, assieme a pochi altri, aveva messo in guardia il suo vecchio partito, An, dalla prevaricazione dei magistrati. Ha poi concluso affermando che il Pdl si è impegnato nella raccolta delle firme e si batterà per una riforma della giustizia di stampo europeo.