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Silvio, perché non voti Matteo?

Dopo il faccia a faccia in streaming con Grillo, finito, anzi condotto, a male parole, da parte del comico genovese, a bocca chiusa all’Ariston di Sanremo e carico come una molla a Montecitorio, il vento si è improvvisamente placato e il clima si è fatto normale, anzi tendenzialmente mite. Al posto di Grillo si è presentato Silvio. Berlusconi, dopo l’incontro tra le due delegazioni, ha anche voluto un tête a tête privato con il giovane presidente incaricato. Per scambiarsi auguri, forse, ma anche per esprimere il senso di una condivisione affettiva che va al di là delle parole di maniera.

Berlusconi poi ha tenuto una veloce conferenza stampa tutta tesa a tessere le lodi di Matteo. Collaborerà sulle riforme, non solo quelle istituzionali che condivide, apprezza il ringiovanimento dell’esecutivo e anche e soprattutto un presidente del Consiglio che ha esattamente la metà dei suoi anni. D’altronde che a Silvio Matteo piaccia e molto non è certo una scoperta. Dall’incontro di Arcore, e soprattutto dall’incontro del Nazareno, Matteo per Silvio è molto di più di un semplice avversario “normale”.

Credo che, se potesse, Berlusconi vorrebbe anche la fiducia. In questo momento farebbe volentieri a meno di votare contro al suo simpatico amico. Si vede, si sente, questa sua forte, fatale attrazione. E allora perché Berlusconi, che ha rotto tanti riti e convenzioni, non fa quel che sente. Dal più profondo dell’anima. Forse perché al governo c’è anche Alfano, il suo ex pupillo, oggi accusato di tradimento. Ma sì, se non ci fosse Alfano Silvio non so se si presenterebbe in Aula per votare no alla fiducia al governo Renzi. Meno male, per lui, che c’è stata la decadenza…