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Dopo quelli del “giù le mani” adesso ci sono quelli “delle mani non importa dove”

Il duo del “giù le mani” ha ripreso il megafono. E adesso il bersaglio è Renzi e la sua proposta di abolire il Senato. Giù le mani dal Senato, proclamano Zagrebelsy e Rodotà. Altra cosa ha detto Grasso e condivido il suo punto di vista. In Italia si è affacciato un doppio opposto estremismo. Da un lato gli assertori del cambiamento non importa quale. Potremmo definirli quelli “delle mani non importa dove”. Per loro, renziani acquisiti, è da appoggiare qualsiasi soluzione, qualsiasi cambiamento, in particolare qualsiasi abrogazione. Si parli dele province, del Senato, della legge elettorale, tutto è meglio dell’attuale situazione. Generalmente non sono neanche bene informati di cosa stanno abolendo e costruendo di nuovo. Ma sono per il nuovo comunque. Dall’altra parte i conservatori. Quelli appunto del “giù le mani”. Soprattutto se si parla della Costituzione e anche se fingono di non sapere che la carta costituzionale é già stata cambiata quaranta volte. A volte con la testa, a volte con le mani, d’accordo. Ma per loro è sempre la prima volta. Le mani vanno tenute in tasca e il testo del 1948 custodito e adorato, come un feticcio. Mi ritengo un assertore del “mettiamo la testa”. E cioè cambiamo in meglio e con proposte che rafforzino la nostra democrazia, con metodi che coinvolgano il popolo, con motivazioni che non afferiscano solo il costo. Sono originale, lo so, se no non sarei tuttora socialista…