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Silvio ma che dici?

Ho appena finito di ascoltare la lunga intervista di Berlusconi rilasciata a Formigli. Difficile commentarla. Ho provato a trovare qualche concetto, ma anche a prescindere dal mistero non svelato sul comportamento di Napolitano attorno alla sua condanna e alla mancata grazia, mi sono sembrati tutti da teatro dell’assurdo. Primo. Per Berlusconi il suo governo è quello che ha fatto più di tutti gli altri governi italiani messi insieme dal dopoguerra ad oggi. Nel contempo però non ha potuto fare per colpa dei partiti minori. Cioè tutta la responsabilità del prodotto, che sarebbe però il migliore, è degli alleati. Cioè di Casini, di Fini, ma anche di Bossi, della Meloni.

Tutto il potere, per Berlusconi, deve essere attribuito a un partito solo. Egli sostiene che durante i governi Dc-PSI tutta la colpa anche allora era dei partiti minori, cioè del Psdi, del Pri e del Pli. Noi non l’avevano capito. Adesso i nuovi e vecchi alleati di Silvio sono avvertiti. Allearsi con lui è possibile, ma subito dopo si è colpiti dalla sua dannazione. Secondo. Matteo Renzi non è un avversario perché non é comunista. Per la verità non lo era nemmeno Prodi. Ma la debolezza di Matteo è che non tutto il Pd sarebbe renziano.
Oddio, non mi pare che la minoranza pidina sia particolarmente bellicosa. E comunque prendiamo atto che se il Pd fosse tutto renziano non sarebbe un partito avversario. Dunque Berlusconi dovrebbe smettere di fare politica o di presentarsi come alternativo al Pd. Meno male che c’è Cuperlo e anche Bersani con D’Alema ai quali Silvio deve la sua politica. Terzo. Ad una domanda sbagliata di Formigli che, confondendo partiti e coalizioni, ha ricordato come Grillo venga dato al secondo posto e Berlusconi al terzo, quest’ultimo anziché rispondere che la coalizione di centrodestra è di gran lunga più forte della lista di Grillo, ha parlato del tradimento di Alfano. Evidentemente ha deciso di regalare il Nuovo centrodestra al centro-sinistra. D’altronde, con quella considerazione degli alleati è anche meglio per loro trovarsi nuove collocazioni…