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Dai dati dei ballottaggi

Francamente a me appaiono sorprendenti i risultati dei ballottaggi di ieri. Mi limito a segnalare tre questioni che emergono con assoluta chiarezza. La prima riguarda l’astensionismo. Mai in Italia si era verificato in questi termini. I sindaci sono stati tutti eletti ottenendo la maggioranza di una minoranza di votanti. Il doppio turno da noi non ha mai entusiasmato. Sempre si era verificata una tendenza al voto minore rispetto al primo turno. Mai però si era caduti così in basso. Ben al di sotto del cinquanta per cento. Gli astensionisti hanno ottenuto la maggioranza assoluta.

La seconda riguarda il consenso al Pd. Mai in passato questo partito e i suoi predecessori avevano verificato una perdita di consenso, e di così alta proporzione, tra risultato politico e dato amministrativo. Questa differenza, di ben sei punti, che si era registrata già quindici giorni orsono, è divenuta ancor più alta con i ballottaggi. Questo indica due segnali. Il primo che il voto europeo è un voto su Renzi, non al Pd. Il secondo è che i gruppi dirigenti locali del Pd non sono altrettanto apprezzati, non riuscendo a determinare analogo effetto. Si tratta di un dato nuovo. Che comporta due possibilità. O il voto a Renzi continuerà a manifestarsi in futuro, e questo sarà la conseguenza di buone prove di governo, o il dato amministrativo del Pd si trasferirà su quello politico, svuotando e non di poco il serbatoio riempito alle elezioni europee.

Una terza considerazione riguarda i casi di Livorno, con la vittoria a sorpresa dei grillini, e di Perugia, con il successo ancor più a sorpresa del centro-destra. Livorno non è una città qualsiasi. E non è Parma, dove il centro-destra ha governato per anni, e ove prima ancora, negli anni settanta e ottanta, si alternavano giunte di centro-sinistra e di sinistra. Livorno è una delle capitali rosse. Non solo sede della scissione comunista, ma addirittura degli unici Ultras che allo stadio cantano Bandiera rossa. Cosa sia avvenuto a livello locale per riuscire a perdere questa roccaforte non lo so. So però che si tratta di un evento eccezionale. Il più eccezionale di queste elezioni. Su Perugia aggiungo solo che non è mai prudente considerare per finito il centro-destra. Alla fine, quando avrà trovato una sua sistemazione e un nuovo leader, sarà ancora questo il polo alternativo al centro-sinistra. E non dobbiamo considerarlo battuto in partenza. Come probabilmente hanno fatto i perugini. Con la dolcezza dei loro Baci..