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Tutti insieme appassionatamente

Mazzola propone Rivera alla Fgci, Muti accetta di dirigere la Mozart e continua a percorrere la strada di Abbado, il giovane avversario di Renzi, Orfini, accetta la presidenza del Pd, ci manca che Veltroni proponga D’Alema alla Commissione europea, poi le storiche dicotomie sono tutte superate. È tempo di calumè. Tempo di embrassons nous. Tempo di riconciliazioni in nome del bene superiore. Per questo Berlusconi intende mantenere fede al patto con Renzi, mentre il solo Brunetta si agita come un gatto, Alfano intende restare nel governo, anche contro Berlusconi e una parte di Sel si avvicina al nuovo esecutivo. Siamo nella fase dell’Italia che vuole riprendersi, nonostante il fallimento al mondiale. Vogliamo stare insieme per giocarcela. Solo che mentre Renzi punta sul rinnovamento pare che la Federcalcio intenda ripartire da nonno Tavecchio, 71 anni, da una vita alla Federazione dilettanti.

Ma diciamo la verità, stravecchio per stravecchio, Tavecchio per Tavecchio, anche Fassino sindaco di Torino e neo presidente dell’Anci non è un bambino. E che dire di Chiamparino, neo governatore del Piemonte? Così come dei ministri Paoletti e Padoan? Il rinnovamento renziano vale soprattutto per gli altri. Se sei renziano doc ti sono concessi alcuni anni in più di sopravvivenza. Il rinnovamento diventa flessibile come il deficit per la Merkel.

A tal proposito il mio amico Delrio ha oggi rilasciato un’importante intervista al Corriere nella quale annuncia una proposta davvero innovativa per abbattere del 25-30 per cento il debito italiano. Si sa che il problema dell’Italia non è il deficit, da tempo tenuto sotto il 3 per cento mentre la Francia l’ha abbondantemente superato, come la Germania anni orsono, ma il debito che in rapporto al Pil ha ormai raggiunto il 135 per cento, continuando dunque a salire. È evidente che senza una forte ripresa economica che produca più Pil, e in mancanza di forti risparmi sulla spesa, che peraltro da soli non basterebbero neppure, il debito resterà insopportabilmente alto. È questa la peculiarità dell’Italia, il nostro vizio che ci impedisce di essere credibili in sede europea.

Ebbene Delrio da un lato riassume bene il significato della nuova flessibilità della Merkel. Cioè rileva che si tratta di una disponibilità a non considerare nel deficit i fondi aggiuntivi a quelli europei e quelli per le emergenze (ristrutturazione edifici scolastici, fondi post terremoto ecc.), anche se dubita che saranno concessi entrambi, poi avanza una proposta che dice già concepita da Prodi e da Curzio. E cioè di creare un fondo europeo, a cui concedere in garanzia parte del patrimonio immobiliare italiano. In questo modo potrebbero essere concesse risorse per investimenti e abbattuto il debito. Vedremo. Non c’è dubbio che si tratti di una ipotesi interessante. Idee di Prodi e Quadrio Curzio. Due ragazzini…