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Camicia bianca trionferà

9 Settembre 2014 1.875 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

La sfilata “stile Saint Laurent” di Renzi e di alcuni giovani leader socialisti europei alla festa di Bologna è stata l’avvenimento della domenica. Certo vederli tutti in fila, vestiti allo stesso modo, con similitudini anche nel portamento, mi ha fatto venire in mente due cose. La prima è che la camicia bianca è diventata un nuovo simbolo politico. Una volta c’era la bandiera rossa. Adesso, dopo il verde di Veltroni nel 2008, è arrivato puntuale il bianco, che una volta era il simbolo dei cattolici e dei democristiani. Tout passe, tout casse. La seconda è che Renzi, a cui si deve per primo quella scelta estetica, è diventato un punto di riferimento anche all’estero. Soprattutto per i suoi coetanei Sanchez e Valls che del resto non ne hanno fatto mistero.

Che in Italia tutto sia scomparso, compresa l’Unità, tranne la festa dell’Unità, mi lascia con l’amaro in bocca. Che nel contempo si tenti di resuscitare su carta il quotidiano comunista fondato da Antonio Gramsci, attraverso il giovane e ricco finanziere Arpe, probabilmente anche lui in camicia bianca, mi fa riflettere. Perché costui si interessa de l’Unità? Cosa lo spinge a fare una vantaggiosa, per gli altri, offerta? Lasciamo perdere il fatto che non si occupi dell’Avanti, che avrebbe ben più diritto ad esistere anche su carta (consiglio Nencini di chiedere un incontro a questo intraprendente giovane), ma come si può oggi conciliare Arpe con Gramsci, se perfino il direttore de l’Unità dell’epoca, dopo la caduta del muro e la fine del Pci, aveva consigliato un altro nome all’antica testata?

Misteri in bianco e nero. Resta il fatto che Renzi è oggi non solo socialista europeo, punto di riferimento degli altri socialisti, ma anche modello politico e cromatico. Vedremo se durerà questo innamoramento. Che oggi il suo consenso popolare sia in crescita è incontrovertibile. Eppure la gente non dovrebbe essere condizionata dai colori. La verità è duplice. Il mondo dell’immagine ha trionfato e Renzi è addirittura più attrezzato di Berlusconi in materia. E poi non esistono contendenti. Solo un Grillo parlante e più spesso urlacchiante e un Berlusconi che di Renzi pare addirittura innamorato. Perché mai un italiano non dovrebbe sperare che Renzi ce la faccia? È diventato socialista europeo, Scalfari ha litigato con lui, ha spernacchaito quelli di Cernobbio, invoca la riforma di Ichino sul lavoro. Anche il Psi non può voltarsi da un’altra parte. A meno che passando dagli effetti politico-cromatici a quelli dell’agire quotidiano non si verifichi una scissione. Natura non facit saltum. E neanche la politica….

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