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Prima che il Barbagallo canti

Carmelo Barbagallo è il nuovo segretario della Uil. Succede a Luigi Angeletti che lo aveva preceduto con stile, capacità e anche un buon senso dell’ironia. Adesso ci siamo. È vero. Barbagallo ci ha tenuto a rimarcare le differenze del suo sindacato dalla Cgil e in particolare dalla Fiom. Ha infatti testualmente affermato: “La sua idea di sindacato non la condividiamo e non la condivideremo mai”. Poi è venuto al tema dello sciopero generale sostenendo: “Lo sciopero può essere revocato se il governo farà un cambio di rotta sulla legge di stabilità e sulla delega al lavoro”. Ha anche aggiunto che mancano 21 giorni e dunque c’è tutto il tempo per fermarne la proclamazione.

La palla viene passata a Renzi. Diciamo subito che la Uil è stata piuttosto colpita dal mancato accordo sui dipendenti pubblici, avendo in quel settore una particolare influenza. Aggiungiamo che il suo gruppo dirigente naviga in acque insidiose perché, parlando di politica, e siamo sicuri di non sbagliare, la configurazione dei tre sindacati rischia di mettere la Uil fuori dal gioco, visto che la Cisl pare decisamente schierata su posizioni filo renziane e la Cgil tra Vendola e la sinistra Pd. Ma il comportamento della sinistra Pd, anzi di parte di essa, sul Jobs act, con la soddisfazione mostrata dopo l’accoglimento di alcune proposte sui licenziamenti disciplinari, sconfessata dalla Fiom in modi piuttosto netti, potrebbe aver generato la tentazione della Uil di aprire un più stretto rapporto con quest’area. Appoggiare lo sciopero, ma rendersi disponibile a revocarlo se ci sarà un vero cambio di rotta.

Credo che Renzi debba uscire dal suo mondo fatto di giocose battute e di sferzanti affondi polemici con chi la pensa diversamente. La politica è composta anche da paziente senso della misura. Bisogna avere la capacità di tessere il filo di una quotidiana ragnatela di contatti. Ma siamo alle solite. Servirebbe l’esperienza che la squadra di Renzi non ha. Craxi aveva Giuliano Amato, Berlusconi Gianni Letta. Renzi ha Graziano Delrio del quale io non posso che parlare bene. Ma era sindaco di Reggio Emilia fino a poco più di un anno fa. Ha fatto bene Orfini a ribattere a una offesa di Landini che ha affermato che la maggioranza degli italiani onesti sta contro il governo. Le maggioranze, anche quelle degli onesti, si formano alle elezioni. A meno che gli onesti siano solo quelli che danno ragione a Landini. A Barbagallo le nostre felicitazioni e anche un consiglio a Renzi. Si faccia vivo prima che sia tardi. Per parafrasare un passo evangelico: prima che il Barbagallo canti…