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L’assessore impotente?

26 Novembre 2014 2.140 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Ho letto la risposta dell’assessore Pratissoli a un’interpellanza di un esponente del movimento Cinque stelle sulla situazione del centro storico di Reggio Emilia e in particolare sull’esigenza di rilanciare lo storico Broletto. Francamente vi ho riscontrato un eccesso di impotenza. Il comune non può obbligare nessuno, sostiene l’assessore, a sistemare le facciate. Allora a cosa serve l’apposito articolo del Rue che tratta proprio del degrado urbano? Non si può utilizzare nemmeno quello? Io penso che la stragrande parte dei proprietari immobiliari del centro sia in condizione almeno di sistemare le facciate delle loro abitazioni, vedasi Maramotti in via Vicedomini, nonché i proprietari di Palazzo Ruini, uno degli stabili storici più significativi della città che sta andando in rovina. Potrei accennare ancora all’immobile di via Sessi, che sta demolendosi da solo, e che da trent’anni e soggetto a interventi parziali e mai risolutivi. Sul Broletto e sul Vescovado, da quel che so, si sta muovendo qualcosa, grazie all’iniziativa del vescovo e di una cooperativa reggiana. Speriamo che arrivino anche i finanziamenti richiesti. Un assessore, per di più così giovane, non deve mai alzare bandiera bianca, soprattuto quando ha strumenti che potrebbe utilizzare e che molte città hanno utilizzato a questo proposito. Sono state costitute società pubblico-private e sono anche state elargiti contributi in determinante situazioni. Peraltro il decreto governativo del gennaio 2013, poi rifinanziato nella legge di stabilità, consente al restauro delle abitazioni di recuperare la metà della spesa, e il 65 per cento per una riconversione energetica. Capisco che la crisi del mercato edilizio condizioni molti interventi. Ma questo non è il principale problema del nostro centro storico giacché, anche quando il mercato tirava, la situazione non era migliore. Il problema di fondo è costituto da una proprietà immobiliare che non ha mai voluto vendere nè ristrutturare, preferendo o lasciare vuoti i locali per speculare sulla rendita finanziaria o affittarli anche grezzi agli extracomunitari. Che rappresentano ormai quasi la metà della popolazione della cosiddetta città storica. E questo è un caso anomalo rispetto ad altre città anche a noi vicine. Più coraggio, dunque, assessore, e forza per risolvere una questione che è troppo vecchia per non essere affrontata con la necessaria determinazione. Io questo ho auspicato sempre. Con video, iniziative specifiche e articoli e financo lanciando una apposita associazione, poi stimolando, non sempre con successo, gli assessori competenti della giunta nella quale ho rivestito le funzioni di assessore allo sport.

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