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Eravamo in 500mila, no 20mila

Generalmente gli organizzatori di una kermesse politica esagerano un po’. Gonfiano i numeri dei partecipanti rispetto a quelli dati dalle questure. Li raddoppiano, li triplicano. Mai però era avvenuto quel che abbiamo letto oggi. Il movimento Cinque stelle ha promosso una grande mobilitazione nazionale a Imola, e secondo i dati della questura erano presenti ben 20mila militanti e simpatizzanti. Numero notevole con l’aria che tira oggi per le mobilitazioni dei partiti. Ma Casaleggio, sempre più cupo, e con capelli giallognoli sempre più lunghi, ha corretto moltiplicando il dato per più di venti e arrivando a sfornare quello strabiliante di 500mila, tanti quanti un tempo andavano al comizio di chiusura del festival dell’Unità ad ascoltare Enrico Berlinguer.

Loro sono fatti così. Non si fidano di nessuno. E quando si parla di loro non ammettono intrusioni. Stona un po’ quella sorta di continua emarginazione e umiliazione del sindaco di Parma Pizzarotti. Diciamo la verità, il Pizza fa anche un po’ pena. Lui non è mani invitato, non è mai previsto, non può salire mai sul palco. Però è sempre lì a dirti che è tutto normale, che lui non se la prende, che ama il suo movimento e Grillo e Casaleggio. E sembra come quell’invitato a nozze che non conosce nessuno. Se ne sta in disparte, ma sempre sorridente.

Meno male che Grillo c’è? Casaleggio non è figura parlante. Lui si mostra misticheggiante con quel suo volto vampiresco e questo basta. Vive sul web, di web, di rimbalzo. Poi Luigi, Luigi quattordici, il futuro re sole. Bravo, parla bene. “Sembrava Bassolinno”, ha commentato Grillo. Ma si vede lontano un miglio che è l’erede designato anche se sarà sua maestà il web a decidere. Poi Di Battista con vicino papà, che ci tiene a precisare di non essere di destra, ma fascista. Testualmente. Che importano le vecchie ideologie. Sarà fascista, ma a cinque stelle. Quando Grillo ha annunciato che toglierà il nome dal simbolo e che lui e Casaleggio sono pronti a ritirarsi perché adesso il movimento può camminare da solo, ha detto la verità.

I Cinque stelle rappresentano la vera alternativa a Renzi. Il Pd renziano assorbirà gran parte dei voti del centrodestra, già ha assorbito parte del suo gruppo dirigente. D’altronde se le più rilevanti proposte di Renzi sono proprio quelle avanzate prima da Berlusconi, perché dovrebbe avvenire il contrario? Al centro-destra resta solo la strumentalizzazione del problema immigrazione e se ne avvantaggerà il solo Salvini. Se il berlusconismo si è retto grazie all’anticomunismo, senza che il comunismo ci fosse più, ma in relazione al fatto che esistevano ancora gli ex comunisti, adesso che Renzi li ha letteralmente sterminati cosa mai possono contestare?

Mauro Del Bue
Mauro Del Bue
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