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Papa malato, papa fortunato?

È in corso una durissima diatriba tra i giornali sullo stato di salute del papa. Il Quotidiano nazionale (Carlino, Nazione e Giorno) ha voluto fare lo scoop e, dopo avere raccolto notizie che ha giudicato attendibili, ha sparato che Bergoglio ha un tumore al cervello. Ha rivelato che, con tanto di elicottero, il medico giapponese, un luminare, certo Fukushima, avrebbe raggiunto il Vaticano proveniente da Pisa. Per attenuare la drammaticità della notizia, però, il tumore al cervello è stato derubricato a benigno, e si è specificato che non ci sarebbe nemmeno bisogno di un’operazione. Dunque la notizia risulta inesistente. Se il papa non ha nulla di grave e non sarà neppure operato la notizia dov’è? Ma gli altri giornali, invece di smontare il caso, lo hanno negato. Curioso?

No, perché i concorrenti sono stati colpiti dal fatto di non aver pubblicato nulla. Psicologicamente una notizia non data è ben peggio di una notizia senza senso. E così si sono affidati, da un lato, alla negazione del “tumore benigno che non deve neppure essere operato” e dall’altro hanno gridato al complotto. Tutto sarebbe da ricondurre al tentativo di condizionare il Sinodo. Ormai qualsiasi cosa accada a Roma, e anche in Vaticano, viene messa in relazione al Sinodo o al Giubileo. Va in crisi il comune di Roma e il motivo è da ricercare nella posizione di Bergoglio (“Io non ho invitato il sindaco Marino…”) e alle opere non ancora iniziate per il Giubileo. Esplode il caso dei preti gay e quando uno di loro fa outing è perché si tenta di evitare che al Sinodo Bergoglio apra agli omosessuali.

Inizia la vertenza politica sulle Unioni civili ed entra subito in campo il segretario dello Cei, si dice per condizionare Bergoglio in vista del Sinodo. Di fatto la legge Cirinnà, che doveva essere calendarizzata la settimana scorsa, è finita in lista di attesa. Pare che l’intera città e l’Italia intera ormai si muovano attorno agli appuntamenti della Chiesa. E allora tanto vale che il sindaco lo scelga il Vaticano e che anche le malattie le decida la Cei. Ma non esageriamo, suvvia. A tutto c’è un limite. Anche al voyeurismo. Papa Bergoglio ha un tumore benigno che non deve neppure essere operato, cioè è sano, siamo tutti d’accordo, giornali che pubblicano o che non pubblicano? Oppure non ha neppure quello? Che dilemma. Diciamo che mai come ora possiamo affermare senza tema di smentita: “Papa malato, papa fortunato”…