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Un’altra perla. Anche il sindaco Pd di Loceri cancella piazza Craxi

15 Dicembre 2015 1.179 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Non c’é solo il caso della lombarda Lissone. Anche in Sardegna è accaduta la stessa identica cosa. Il sindaco Pd di Loceri (Nuoro) Roberto Uda e la sua giunta hanno deciso di cancellare piazza Craxi, intitolata al leader socialista dalla giunta precedente il 7 settembre 2013. Un’altra decisione che offende la tradizione dei socialisti, che infanga la memoria di Bettino Craxi, del quale da più parti, ma evidentemente non nel Pd o in una sua parte, si riscoprono oggi meriti politici fondamentali sia nel rinnovamento della sinistra, sia nella capacità di governo, sia nell’azione internazionale, nel socialismo europeo e nel supporto ai movimenti di liberazione dei paesi dell’Est come dell’America latina, nell’aiuto tangibile offerto ai socialisti spagnoli e portoghesi in esilio, nel dialogo con i paesi arabi e col movimento di resistenza palestinese.

L’intitolazione a “Craxi statista” era stata contestata da un documento sottoscritto da 400 firme, evidentemente tutte “spintanee” e subito il nuovo sindaco Pd ha deciso il cambio. La motivazione, formale, sarà dovuta ai provvedimenti giudiziari che hanno colpito il leader del PSI negli anni novanta. Ora, a parte l’ormai riconosciuta parzialità di tali provvedimenti, tutti per finanziamento illecito e reati connessi, improvvisati e condannati dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per mancanza di giusto processo, poi così chiaramente descritti nei diversi libri pubblicati, ultimo dei quali quello del suo avvocato difensore, Niccolò Amato, resta l’interrogativo: perché questo deve valere solo per Craxi?

Ho già ricordato Giolitti e Crispi, il primo costretto a espatriare dopo il caso della Banca Romana, il secondo coinvolto anch’esso nello scandalo e per di più cruento repressore dei Fasci siciliani e del movimento democratico e socialista. E che dire delle piazze e delle vie intestate ai re, non ultimo quell’Umberto I che venne ucciso dall’anarchico Bresci per lavare il sangue versato a Milano dalle fucilate di Bava Beccaris? E che dire di Lenin e di Stalin, di Togliatti? Ognuno di loro porta responsabilità ben maggiori del reato di finanziamento illecito. Riccardo Nencini scrive un editoriale per condannare questo atteggiamento e sono certo che esso non passerà sotto traccia nel rapporto col Pd perché tocca la nostra memoria storica e il cuore dei nostri militanti.

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