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Forse ritornano. Allora ricordiamo la vera storia dei derby (prima puntata) Che rivalità e che subbuglio negli anni venti quando la Reggiana giocava col Parma …

14 Maggio 2016 1.510 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

La prima volta fu nel lontanissimo 1919. La Reggiana era nata a settembre, grazie all’unificazione tra Reggio football club e Audax, ma il Reggio si era già unificato con la Juventus che le contendeva il primato calcistico reggiano prima della grande guerra. Era il 7 dicembre del 1919 e ai campi del Mirabello non c’era alcuna tribuna e nemmeno la recinzione. Il campionato era di Promozione, attuale serie C, e la Reggiana  prevalse per 2 a 1. Non si conoscono i nomi dei marcatori. Tra i nostri giocavano Boiardi, papà dell’onorevole Franco, Bottazzi, che poi sarà nella grande Reggiana della promozione nella massima serie e che morì al ritorno della guerra di Spagna, Levrini, che diverrà, nel secondo dopoguerra, segretario dell’A.C Reggiana. Al ritorno, il 18 gennaio del 1920, vinse il Parma con un netto 3 a 0. A fine campionato sia la Reggiana sia il Parma vennero recuperati in Prima categoria, attuale serie B. Il 31 ottobre del 1920 prevalse nettamente il Parma per 5 a 1 nella terra di Maria Luigia (tra i nostri il portiere reggiano Agazzani, il giovanissimo Marchi che passerà poi al Milan, il reggiano Vacondio e quel Cagnoli che sarà a lungo granata e morirà ancor giovane nel 1940. Al ritorno al Mirabello (allora dotato di una tribuna scoperta in legno e di recinzione), la Reggiana vinse per 3 a 2 (due gol di Giberti e uno di Simonini). Nel 1921-22, arriva sulle sponde del Crostolo il grande Felice Romano, la tribuna viene coperta e vengono eretti spogliatoi moderni. La  Reggiana e il Parma sono però inseriti in gironi diversi. Il derby ritorna nel 1923-24, quello della promozione dei granata in serie A o Divisione nazionale. A Parma si gioca il 28 ottobre, primo anniversario della marcia su Roma e l’Oreficeria Camparini organizza la trasferta vendendo nel negozio i biglietti del derby. Oltre 600 reggiani si presentano al campo di Parma in pullman. Ci sono tafferugli e un vero e proprio parapiglia a fine partita che finisce in bianco. I gerarchi di Reggio e di Parma sono costretti a intervenire. La Gazzetta di Parma si lamenta del comportamento dei reggiani sostenendo che molti di loro si sarebbero presentati al campo addirittura armati. A Reggio si gioca l’antivigilia di Natale del 1923 e i granata prevalgono per 2 a 0 davanti a un pubblico eccezionale. Si organizza un servizio d’ordine senza precedenti per permettere al pubblico parmigiano di non avere problemi. I due gol furono opera di Cagnoli. Nel secondo campionato di serie A, quello del 1925-26, dopo il doppio innesto austriaco di Powolny e Huber (ma quest’ultimo venne prelevato dallo zio a riportato in Austria dopo sole tre partite), ritorna il derby. A Parma i crociati prevalgono per 2 a 0 il 25 ottobre del 1925 (ci punisce anche il nostro ex Rasia) e a Reggio stesso risultato, ma a favore della Reggiana (gol di Baviera e Powolny) il 18 aprile del 1926, in uno stadio semivuoto perché la Reggiana è ormai retrocessa. Nel campionato di serie B, dopo la retrocessione di entrambe le squadre, il 21 novembre del 1926 la Reggiana di Vilmos Zsigsmond (allenatore e portiere) batte il Parma al Mirabello per 2 a 0 (gol del fromboliere reggiano Stefano Aigotti, che poi passerà al Milan, e di Bezzecchi). Al ritorno succede di tutto. Ai reggiani si consiglia di stare a casa per motivi di sicurezza (anche allora…) ma, non essendoci l’Osservatorio, diversi giovani arrivarono oltre Enza cantando “Evviva Reggio, città delle belle donne, noi siamo le colonne”. Duecento militi locali si schierano dentro il campo sulle linee laterali, insultano i giocatori granata, li minacciano, li impauriscono. La partita inizia con un’ora di ritardo. In tribuna si innalzano bastoni per percuotere i nostri, che sono costretti a fuggire. La partita finisce 1 a 0 per il Parma e non poteva essere diversamente. Il giorno dopo il “Giornale di Reggio”, di proprietà del padre di Ottorino Boiardi, ex giocatore granata, che aveva osato denunciare le violenze, venne sospeso su decisione del regime. Ma la Reggiana vinse il campionato e venne promossa, per la seconda volta, nella massima serie. A Parma ci avevano definito “l’usurpatrice del campionato” perché in quel di Ferrara il loro portiere Valeriani (che sarà poi granata) si era infortunato e i nostri avevano vinto la sfida decisiva. Nei due campionati successivi di serie A le due squadre non si scontrarono perché i crociati militavano in B. Solo nel 1929-30 tornò il derby. La Reggiana si era notevolmente indebolita per motivi economici e il solo Raggio Montanari, assieme al vecchio Bezzecchi, tenevano alta la bandiera. I granata furono sconfitti al Tardini per 1 a 0, con rete dell’ex Bertoli, poi alla penultima, con la Reggiana già retrocessa in serie C, le due squadre impattarono per 2 a 2 in un Mirabello desolatamente vuoto. Iniziano gli anni trenta. Si canta “Solo per te Lucia”, mentre crolla Wall Street e tutto il mondo va in tilt. La Reggiana passa sotto l’Ente sportivo fascista e il ruolo di allenatore viene affidato proprio a Severino Taddei. Gli anni trenta saranno anni duri, di terza serie dei granata, ma sarà ancora il derby col Parma a ravvivarne il percorso.

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