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L’Avanti compie 120 anni

L’Avanti nacque il giorno di Natale del 1896. E festeggia il suo compleanno in occasione di ogni nascita di Gesù. Non fu una scelta casuale quella compiuta dai vecchi dirigenti del Psi nel battezzare l’inizio dell’avventura del primo quotidiano socialista nazionale. Sempre le date di nascita dei socialisti avvenivano in ricorrenze speciali. Il partito dei lavoratori era stato fondato a Genova proprio nel giorno di ferragosto del 1892. C’era bisogno sempre di una festa per far sorgere un’iniziativa. Ma dietro la scelta del Natale si scorgeva anche quella particolare sensibilità verso il messaggio cristiano che uomini come Camillo Prampolini individuavano come lo storico antecedente del messaggio socialista, contrapponendolo frontalmente alla Chiesa del tempo.

L’Avanti, il nostro Avanti, compie dunque 120 anni. E’ il giornale più antico e continua la sua esperienza nel modo più moderno: in versione online. E’ stato il quotidiano che, più di ogni altro, non solo ha accompagnato la storia del movimento dei lavoratori italiani battendosi sempre per la loro emancipazione e per i diritti di libertà di tutti i cittadini, ma ha saputo solcare l’intero Novecento e orientare l’Italia tutta con direttori del calibro di Leonida Bissolati, il primo, di Pietro Nenni, di Sandro Pertini, di Riccardo Lombardi, di Bettino Craxi. Anche il giovane rivoluzionario romagnolo Benito Mussolini lo guidò con l’enfasi che gli apparteneva.

Noi siamo legati a questo giornale, a questa storia, ai quali ci siamo votati con entusiasmo e disinteresse personale. Custodiamo questa memoria antica con l’amore verso un antenato che non ci abbandona, che ci sorveglia, ci ammonisce. Lo facciamo senza risorse, e soprattutto senza quei contributi pubblici che vengono corrisposti anche in misura sproporzionata a giornaletti di paese, solo perché sorretti da quella cooperazione che tutto deve a uomini come Prampolini, Baldini, Vergnanini, i socialisti che fondarono i primi giornali e poi l’Avanti. L’Avanti era loro figlio, più ancora dei discendenti naturali. Era la loro vita. Anche per loro noi siamo qui. Con tutta la passione che ancora ci anima in uno sforzo enorme, perché questa storia, la storia dell’Avanti e dei socialisti, non venga dimenticata, é un rischio che stiamo correndo, e perché l’Avanti abbia altri 120 anni di vita.