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Signori, ecco a voi il Mullerattam

Si riparte. Ancora non si capisce per arrivare dove. Ma si riparte con un nuovo testo di riforma della legge elettorale che viene oggi depositata da Emanuele Fiano alla Commissione affari costituzionali della Camera. Non é il tedesco, non é il Mattarellum, signori. E’ il Mattarellum rovesciato. Dunque il Mullerattam. Prevede, al contrario della legge che porta il nome dell’attuale presidente della Repubblica, solo un terzo di collegi uninominali maggioritario e il resto proporzionale, con uno sbarramento al 5 per cento. Favorevoli Pd, Lega (che dice sempre sì), con Berlusconi interessato. Decisamente contrari grillini, Sinistre e forse, se rimarrà uno sbarramento alto, anche Ap.

Altro giro, altro premio? No, il premio non c’é più, ovviamente. A un terzo di collegi che dovrebbero essere talmente ampi da prevedere ampie coalizioni, ma con candidati difficilmente in grado di condizionarne l’esito, sarà di contrappeso una serie di liste più o meno allargate di partiti con candidati non si comprende se bloccati o eletti con le preferenze. Quest’ultimo, assieme alla questione dello sbarramento, mi sembra il nodo ancora aperto. Penso che i socialisti debbano apprezzare tutto quello che si distacca dall’Italicum e si avvicina al Mattarellum. Meglio ampie coalizioni riformiste e magari una lista sul proporzionale che riprenda la vecchia idea dell’area socialista, radicale, ecologista. Se lo sbarramento sarà abbordabile.

Restano gli interrogativi e siccome le leggi elettorali rappresentano conseguenze di scelte politiche allora andiamo in ordine. E’ interesse del Pd spaccare la sinistra e nei collegi uninominali Pisapia e il suo Campo progressista potrebbero fare alleanza, mentre sul proporzionale il Pd potrebbe presentare un simbolo che richiami a un’intesa più vasta. Berlusconi sarebbe interessato a una legge elettorale che, contrariamente all’Italicum più o meno emendato, non lo costringa a presentarsi con un simbolo unico assieme a Salvini e Meloni. E il Mullerattam questa possibilità la prevede per i due terzi degli eletti. Se lo sbarramento scivolasse un po’ più in basso accontenterebbe anche la Meloni e forse Alfano. Che sia la volta buona? L’alternativa sarebbe un decreto del presidente della Repubblica per uniformare le due leggi di Camera e Senato, ma i tempi stringono. Certo che siamo sempre più o meno, tra Mattarella, Mattarellum e Mullerattam, nelle mani della stessa persona…

Mauro Del Bue
Mauro Del Bue
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