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Per Anzio

Ho conosciuto Anzio Arati quando da ragazzino vendeva le bibite al Mirabello. L’ho ritrovato nel 1987, quando ero vice sindaco, come uno dei dirigenti sportivi più preparati e illuminati. Poi abbiamo condiviso insieme il governo dello sport reggiano dopo il 2009 quando Anzio divenne presidente della Fondazione dello sport. Era stato lui a inventare le Olimpiadi del tricolore, lui a investire per i nuovi impianti della sua Falk che gestiva assieme al fratello. Conosceva come pochi i meccanismi dello sport. Fu il primo a credere e spendere soldi per il terreno sintetico del suo nuovo impianto, poi imitato da molti. Con Anzio Arati lo sport reggiano perde un uomo dal dinamismo e dall’inventiva difficilmente eguagliabili. Il commercio un suo rappresentante nel campo dell’ottica che soprattutto la moglie e il figlio curavano nel suo negozio di via Toschi. Io perdo un amico carissimo, col quale ero solito parlare di tutto, come solo con le persone dai molteplici interessi, che sanno regalarti la loro curiosità e la loro confidenza. Terrò alto il suo ricordo che ritengo debba essere esaltato dal mondo sportivo reggiano con un’intitolazione di un importante manifestazione, torneo, struttura. Anzio se lo merita.