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Scusa Matteo, ma la coalizione qual é?

Tutto é chiaro, tranne che per la sinistra o, se preferite, il centro-sinistra. Berlusconi, da gran cerimoniere delle alleanze, ha ormai in tasca la formazione elettorale del centro-destra, se il Rosatellum, come é assai probabile, passerà al Senato. Verranno schierati tre partiti sopra lo sbarramento (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia) più due sotto, la lista animalista della Brambilla e la lista liberale di Parisi, alla quale pare abbia aderito anche il mio amico Giovanni Negri. Queste componenti si uniranno nel maggioritario e premieranno con qualche candidatura sicura le due liste che sul proporzionale non supereranno il tre per cento, trasferendo però i voti alle liste collegate. Dall’altra parte il Movimento Cinque stelle correrà, come naturale, da solo sia sul proporzionale sia sul maggioritario.

Appare invece tuttora misterioso il panorama nel territorio che tuttora esprime una sia pur timida maggioranza di governo. Nella sinistra più decisa, non uso l’aggettivo radicale che a uno come Bersani certo non si addice, ci sono sostanzialmente due partiti che tutt’ora tardano a unificarsi, anche perché l’uno da sempre all’opposizione e l’altro in maggioranza: Sinistra italiana e Mdp. Faranno un’unica lista, attenderanno non si sa fino a quando l’indeciso Pisapia, accetteranno talune sirene che si levano dal fronte Pd per qualche alleanza sul maggioritario? Dubito che l’alleanza col Pd renziano possa essere accettata da D’Alema, sono certo che verrebbe sdegnosamente rifiutata da Fratoianni.
Il Pd parla di coalizione, ma con chi? Pisapia oggi, forse domani no, esclude, anche a seguito della mozione sulla Banca d’Italia, un’alleanza col Pd e minaccia di ritirarsi. Terrà duro?

La Bonino smentisce, nonostante le pressioni dei suoi, di presentare una lista attraverso la convention del 28-29 ottobre alla quale parteciperemo anche noi, non solo come ospiti. Negli stessi giorni il Partito radicale transnazionale di Turco, Bernardini, Zamparutti e D’Elia convoca un’altra iniziativa proprio in contemporanea per rimarcare la spaccatura tra i due mondi della galassia radicale. Sul fronte centrista Alfano e la sua Alternativa popolare, più verdiniani e forse Udc, paiono pronti a presentare la loro lista, che tutti i sondaggi per ora pronosticano sotto la soglia di sbarramento. Il Pd, tuttavia, non può pensare di costruire una coalizione solo con Alfano per motivi numerici e politici. Intanto tutti guardano più che al treno di Renzi alla Sicilia, dove i sondaggi segnalano non solo una probabile vittoria del centro-destra, ma una grave sconfitta del Pd. Si tratta di capire quali saranno le conseguenze politiche di un eventuale sconfitta o addirittura di un possibile tracollo. Cosa rimetterà in movimento nel centro-sinistra e nella sinistra lo sapremo dopo i morti, voglio dire la loro festa…