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La brioche chiamata pane

Avevo avvertito che alla fine la lista Più Europa con Emma Bonino avrebbe accettato le brioches chiamandole pane. Certo di tutte le ipotesi che immaginavo questa é la più esilarante. La Bonino ha sostenuto che la sua era una battaglia di diritto, che non avrebbe accettato un aiutino in termini di raccolta delle firme da parte del Pd, che la sua battaglia riguardava tutti e non solo la sua lista e per questo manifestava l’urgenza di un decreto governativo che mettesse tutti sullo stesso piano. Con sorpresa apprendiamo invece che oggi la Bonino ha accettato l’offerta di Bruno Tabacci di utilizzare la sua esenzione da firme dovuta all’esistenza alla Camera del gruppo del suo Centro democratico.

Personalmente trasecolo. La lista Più Europa aveva rifiutato l’accordo con socialisti e verdi che avrebbe consentito di non raccogliere le firme per la presenza al Senato del Gruppo Psi e autonomie, e poi accetta invece l’accordo con Tabacci e il Centro democratico, che non è solo un fatto tecnico (anche su questo transfert di diritti ci sarebbe molto da dire), ma politico visto che il leader di Centro democratico parla ora a nome del nuovo raggruppamento che porterà anche le sue insegne.

La cosa che lascia ulteriormente perplessi, ma in politica ormai succede di tutto, è l’appuntamento del 13 gennaio in cui la nuova lista, che definiremo Bonino-Tabacci, dovrà decidere la sua collocazione. Tabacci ha rivelato che la lista si colloca nel centro-sinistra, ma solo in quell’occasione deciderà se apparentarsi o meno col Pd. Ottimo prestigiatore il vecchio Bruno, aduso a molte alleanze, da Pisapia fino a Casini, deviando sulla Bonino. Vedremo. Non so se valga la pena ricordare che i socialisti, i verdi, i civici che abbiamo coinvolto nella lista Insieme sono ispirati a una cultura laica e riformista che forse (il forse é pleonastico) dovrebbe essere un poco più vicino alla storia radicale del Centro democratico tabacciano. Penso che il primo a saperlo dovrebbe essere Tabacci che da bravo ex democristiano non fatica a capire che é meglio un’unica lista più forte che due più deboli. Non dovrebbe essere difficile saperlo. Eppure…