Ingroia, non solo noia…
Sembrava un predestinato. Uno tutto giustizia e manette. Un tipo che considerava un tick alla pari di un reato da perseguire. Nel 2013 con l’appoggio del travagliato Fatto quotidiano era il leader di una forza politica che pareva dover superare abbondantemente lo sbarramento elettorale. Non fu così. Anche per colpa o merito di quel matto di Crozza che imitandolo ne mise in luce il suo modo di fare sempre annoiato e allucinato. Adesso Ingroia sta pagando il fio. E’ accusato di peculato per essersi rimborsato spese pari a 117mila euro dalla società pubblica Sicilia servizi, della quale era amministratore, con di migliaia di euro dilapidati in alberghi e ristoranti di extralusso, mentre la sua azienda andava in passivo. Torna in mente il vecchio adagio nenniano: “C’è sempre un puro più puro che ti epura”. Essere epurati da un impuro é molto peggio. Ma noi, contrariamente a lui, restiamo fermamente garantisti, perché esistono, se Dio vuole, anche puri che non epurano….
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