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Il Psi tra migranti e rom

21 Giugno 2018 685 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Leggo le opinioni di chi sostiene che per conquistare voti la sinistra deve sposare le tesi della destra. Anzi, quelle di Salvini. La si accusa di essere stata buonista, ma in realtà già con Minniti aveva cominciato a diventare più cattiva. Si vorrebbe che facesse propri i toni e le azioni del nuovo governo giallo-verde. Sarebbe un guaio. Perché a quel punto si trasformerebbe nel suo contrario. La sinistra diventerebbe la destra. Altra cosa é affrontare con laicità la questione della sicurezza.

E qui si entra nel merito dei problemi. Ne ricordo alcuni che fanno parte della proposta del Psi, già contenuta nei documenti della conferenza di Orvieto dello scorso anno: superare Dublino, sottoscritto anche dalla Lega, dissociarsi dal gruppo di Visegrad (col quale Salvini, in particolare con Orban, è in stretta relazione), distinguere le Ong sane da quelle coinvolte nel traffico di migranti, affidare all’Onu i campi di respingimento in Libia, stipulare patti a suon di milioni (altro che spendere meno) coi paesi di partenza dei migranti perché possano riaccoglierli, non concentrarli nelle periferie urbane e in zone omogenee, lottare contro il loro sfruttamento e la loro schiavizzazione nei campi del Sud, pretendere che i migranti accolti nei nostri alberghi si rendano utili lavorando per la comunità, vigilare perché tutti rispettino pienamente i principi basilari della nostra comunità sul rapporto uomo-donna, padre-figli, libertà di religione e altro, concedere la cittadinanza italiana a chi conosce la lingua italiana. Questi sono i problemi di fondo che la sinistra deve sempre fare suoi. Non le boutade di Salvini che semina odio verso le minoranze e predica l’isolamento dell’Italia.

Ma su tutti uno stile ispirato alla solidarietà verso chi sta peggio di noi, verso chi fugge dal sottosviluppo, dalla fame, dalla guerra. Costoro non fanno crociere, non vivono nella bambagia o in pacchia, non scappano per oziare. E’ incredibile e oltraggioso questo linguaggio nei confronti di disperati che, con donne e bambini, cercano un mondo migliore. E ancor più folle e pericolosissimo é questo tentativo di Salvini di censire i Rom. Intendiamoci. Questa popolazione vive in Italia dal 1400. E’ composta da 180mila persone e 150mila sono (Salvini aggiunge purtroppo) italiani. Vivono a stragrande maggioranza nelle case, hanno un lavoro, hanno sposato altri italiani. Solo 26mila vivono nei campi e non sono tutti rom. Se si vuole censire i rom questo progetto é anticostituzionale perché non si può svolgere un censimento su base razziale. Se si vuole censire chi sta nei campi non ne vedo il bisogno. Le amministrazioni comunali e le autorità preposte all’ordine pubblico li conoscono tutti. Non sopporto la politica della demagogia, la rozzezza, l’incapacità di usare le parole giuste e di esprimere concetti chiari che non siano la rincorsa agli istinti peggiori. Le urla, i pugni, la pancia. Ma a questo siamo.

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