Salvinisti di tutta Europa unitevi…
Salvini ha ricevuto il suo bagno di folla nella Pontida bossiana, senza Bossi e con lo slogan “Prima gli italiani”, proprio nella terra che aveva sancito la nascita della Padania. Salvini ha fondato la Lega due, non più Nord, ma nazionale, anzi nazionalista, e da ieri anche “populista”, e non solo per giustificare un’alleanza di governo negata in campagna elettorale, ma per alzare un’Opa sui Cinque stelle. Il disegno é ancora più ambizioso: creare la Lega delle Leghe, in tutta Europa, contro Bruxelles, anzi far cadere il muro di Bruxelles. Fuori dai partiti tradizionali, dal bipolarismo, ormai in crisi quasi ovunque, popolari-socialisti.
Salvini ha fiuto politico ed é il protagonista di questa fase politica italiana. Ai Cinque stelle il ruolo di gregari non é scalfito dall’agguato ai vitalizi dei soli deputati. Lo scalpo non tiene rispetto all’impatto dei porti chiusi per i migranti, delle navi costrette ad approdare altrove, delle Ong sbugiardate (che poi manchi assistenza in mare e muoiano uomini, donne e bambini vabbé trattasi di tragica inevitabile conseguenza). Salvini, da padano poi trasformatosi in italiano, adesso si candida a leader europeo. Il disegno é doppiamente incauto. Certo la signora Merkel deve fare i conti con un fenomeno molto pericoloso, non solo per lei e per la Germania, ma per l’Europa tutta, di contestazione da parte dei falchi Csu e dell’Est. Terrà, e con lei terrà quel po’ di Europa da difendere per arrivare poi a quell’Europa politica sognata dai grandi pensatori del socialismo liberale?
Salvini conta sul crollo della Merkel e di quel che resta dell’Europa. Se questo avverrà quale sarà il costo per gli Italiani? Senza l’unione, come terrà la nostra impresa, come terrà il nostro export, come gestiremo il nostro debito, dovremo tornare alla lira? E nell’epoca della globalizzazione e del Wto (libero commercio internazionale) cosa conterà l’Italia da sola? Già l’Europa é troppo piccola per reggere il confronto con continenti come la Cina e gli Usa, e mentre il suo rapporto con gli altri, in termini di abitanti, era di un terzo nei primi del novecento, adesso é di un settimo e presto diverrà di un decimo. Figurarsi il peso dei singoli stati presi uno alla volta. L’Europa é nell’interesse dei popoli. Certo un’altra Europa, non quella dei vincoli e della sola moneta, ma quella politica alla quale il recente vertice franco-tedesco aveva aperto la porta con la proposta del bilancio unico.
L’ipotesi Salvini di tornare indietro é dunque dannosa per gli interessi di quel popolo in nome del quale egli si erige a protettore. Ma é anche impossibile la sua internazionale populista e sovranista. Come ha spiegato bene Angelo Panebianco sulle colonne del Corriere i sovranisti o nazionalisti non possono essere alleati se non per combattersi. Cioé la logica é quella di farsi la guerra. Non la guerra fredda, ma la guerra vera. D’altronde cosa unisce il sovranismo di Orban e quello del gruppo di Visegrad con quello di Salvini? Le parole d’ordine sono più o meno le stesse, il rifiuto dei migranti anche. Resta un piccolo particolare. Nella richiesta di riformare Dublino gli uni (per l’interesse dell’Italia) sono a favore delle quote, gli altri (per l’interesse loro) sono decisamente contrari. Il sovranismo non può generare un’internazionale. Nemmeno la Germania nazista e l’Italia fascista la costruirono. Il patto d’acciaio fu il risultato delle sanzioni all’Italia della Società delle nazioni dopo la guerra d’Etiopia. E l’alleanza bellica di Mussolini con Hitler solo il frutto dell’errata convinzione che la guerra fosse ormai vinta. Il sovranismo porta alla logica dell’ognuno per sé e Dio per tutti. Che poi se sto Dio evita di proteggere anche i migranti, meglio…
Leave your response!