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Rinasce la Reggiana calcio. Evviva

Vi ho sempre dato informazioni giuste. Quando tutti gridavano alle streghe e scrivevano che il calcio a Reggio era finito e forse saremmo partiti dall’Eccellenza, io vi rassicuravo e vi dicevo che alla fine una soluzione sarebbe stata trovata. Conosco bene la mia città. Schiva, cauta, riflessiva, ma alla fine sempre pronta a ripartire. Voglio davvero ringraziare gli imprenditori reggiani che hanno reso possibile la ricostruzione della gloriosa e centenaria A.C. Reggiana, che per un po’ dovrà chiamarsi probabilmente Reggio football club, il nome della prima squadra reggiana di calcio fondata nel 1913, con la maglia granata. E che nel 1919, dopo essersi fusa con la Juventus Reggio, maglia bianconera, e poi con l’Audace, diventò Associazione Reggiana del calcio nel settembre del 1919 e vestì per un anno la maglia nera e poi definitivamente quella granata. Ringrazio anche l’imprenditore laziale Romano, che ha voluto essere parte della cordata. E anche il sindaco, che ha dato tutto se stesso per raggiungere questo importante risultato. Dunque si partirà con un milione, più un altro programmato dagli sponsor e poi ci sarà il pubblico e forse un’iniziativa popolare. Il bilancio potrebbe essere di quasi 3 milioni di euro, sufficiente per puntare al vertice. Ho l’impressione, visto che conosco bene Reggio, che altri si avvicineranno e sosterranno questo encomiabile sforzo e si potranno gettare le basi per un percorso importante e significativo di risalite (uso volutamente il plurale). Tutti i reggiani potranno dare una mano sottoscrivendo un abbonamento che in serie D non deve essere nominativo (i tornelli non sono previsti in questo campionato). Adesso si dovranno scegliere direttore sportivo e allenatore e costruire la squadra. Sarebbe bello per tutti gli sportivi che diversi giocatori dello scorso campionato, magari abbassandosi il tetto d’ingaggio, fossero disponibili a rimanere. Sarebbe un ulteriore segnale di attaccamento alla maglia granata dopo quelli dei nuovi soci, degli sponsor e del pubblico, lanciato anche dai protagonisti sul campo che sarà, ad onta di molte chiacchiere fuori luogo, il nostro Città del tricolore.