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Sei domande

Rivolgo a tutti i seguenti interrogativi:

1) Il debito, quest’anno é leggermente calato, ma é arrivato al 133 del Pil. Quando Craxi scese da Palazzo Chigi era al 90. Come mai si da la colpa del debito a Craxi e alla cosiddetta Prima Repubblica?

2) Negli ultimi cinque anni (i dati sono Istat) siamo passati dal meno due di Pil al più 1,5, mentre la disoccupazione é scesa dal 13 a meno del 10 e quella giovanile dal 43 al 34. Non sono tutti posti a tempo indeterminato. Certo, ma é così in tutto il mondo. Perché si continua a sostenere il contrario e cioè che l’Italia é peggiorata?

3) Secondo dati più volte pubblicati si sostiene che in Italia vi sia un’evasione fiscale superiore ai cento miliardi l’anno. Una roba di proporzioni pari a tre finanziarie. Ma dove vanno questi soldi? In tasca agli italiani. E allora perché non vengono conteggiati quando si parla di reddito pro capite che é certo molto superiore a quel che si scrive?

4) L’Istat ha parlato di 5 milioni di poveri in Italia. Non voglio minimizzare la drammaticità della vita di chi sta peggio. Però quanti di loro sono evasori fiscali che dichiarano quasi nulla? Si potrebbe avere il dato dei veri poveri?

5) Mi ricordo, ero bambino, di come si viveva negli anni cinquanta. Mio padre era ragioniere di banca ma noi, con mia mamma, vivevamo in due stanze, camera e cucina, in un appartamento dove viveva anche un’altra persona. Senza riscaldamento, frigorifero, auto. Prima di parlare di crisi drammatica proviamo a vedere come sta la gente oggi. E come stava ieri.

6) E per quanto riguarda la spesa. Ma lo sapete che in Italia é aumentata e non diminuita (dati di Giavazzi e Alesina) contrariamente a quello che é accaduto in Spagna e in Portogallo dove poi la ripresa si e rivelata più forte che da noi? Ma é colpa della Germania se non sappiamo fare operazioni del genere e se questi matti che sono al governo vogliono bloccare gli investimenti pubblici per aumentare la spesa corrente col reddito di cittadinanza e la riforma della Fornero?