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Sicurezza uguale a Salvini?

Già il mio amico Marco Minniti dovrebbe chiedere i diritti d’autore quando Salvini parla di diminuzione degli sbarchi. Da gennaio a giugno di quest’anno, quando al Viminale non c’era Matteo ma Marco, gli sbarchi di migranti erano calati drasticamente, dell’80 e più per cento, rispetto ad analogo periodo dell’anno prima. Infatti Salvini, vecchia volpe, quando paragona i dati lo fa non a caso con quelli dell’anno precedente. Adesso con tanta enfasi il nostro giustiziere dell’Italia invasa firma un decreto sicurezza che va studiato bene e che, a una prima lettura, par invero poca cosa cui si aggiunge qualche dubbio di incostituzionalità.

Che si possano aumentare pene qua e là, per le occupazioni di immobili, per maltrattamenti in famiglia, che si annulli la cittadinanza italiana a chi viene condannato in via definitiva per terrorismo, insomma, ci può stare. Che si debba comunicare nome e cognome di chi richiede un’auto o un furgone (alla luce degli attentati terroristici con mezzi di trasporto) anche. Che si stanzino 500mila euro per i rimpatri dei migranti irregolari fa anche un po’ ridere. Riusciremo a rimpatriarne 500mila in circa 80 anni, ma va bene. Tutto questo é aria fritta o quasi, ben condita con twitt e post aggressivi e all’apparenza rivoluzionari.

Poi c’é il resto e qui francamente il dissenso e la preoccupazione sono forti. Eliminare il permesso di soggiorno per motivi umanitari é un pessimo segnale. Sostituirlo con un permesso per ragioni speciali, specificando solo particolari ed eccezionali motivi, appare perfino in contrasto coi motivi addotti dall’articolo 10 della Costituzione che parla di motivi democratici per l’ospitalità e il diritto d’asilo. A proposito della sospensione del quale bastano, e qui la preoccupazione sulla discriminazione tra italiani é profonda, solo sentenze di primo grado. Ovvio che se poi queste ultime vengono ribaltate in sede di Appello la revoca dovrebbe essere immediata e invece si dovrà iniziare una lunga procedura dopo una dichiarazione di innocenza. Un condannato innocente, diceva non a caso il vecchio Miglio, é meglio che un colpevole libero. Un liberale ha un’idea diversa…