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Distanti chilometri

4 Febbraio 2019 564 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Salvini, vestito da operaio (se incontrasse il re dell’Arabia saudita si vestirebbe così) ha fatto visita a un cantiere della Tav Torino-Lione sostenendo che la ferrovia s’ha da fare, anzi da completare perché 25 chilometri di tunnel sono gia costruiti e costerebbe di più  sospenderla che ultimarla. Nelle stesse ore il suo omologo a cinque stelle Di Maioha testualmente affermato: “Di quel tunnel non e stato realizzato neanche un centimetro”. Vien voglia di pensare che questi numeri cosi precisi siano stati divulgato dal ministro competente Toninelli, quello che pensava che sotto il tunnel del Brennero (che ancora non c’è) transitassero migliaia di imprenditori italiani. Ora, basterebbe un viaggetto di entrambi per accertarsi della verità. Oppure prendere per buone le parole del commissario Foietta che ha dichiarato pubblicamente che per parte italiana sono stati gia scavati 15 chilometri.

Questa sembra davvero una rappresentazione teatrale. Che ha per esito, lo ha confidato il presidente Conte ad Angela Merkel nella chiacchierata registrata e diffusa, le elezioni europee. I due fanno finta di litigare perché sono in campagna elettorale e i Cinque stelle hanno sondaggi preoccupanti e tentano di recuperare voti. Ammissione che non è male per il capo di un esecutivo del cambiamento e dei cittadini. Patetica, penosa ricerca di accreditarsi come persona affidabile dal capo di un altro paese scaricando i suoi due sponsor. Direi caso unico, che non ha precedenti nella storia d’Italia. E che dimostra fino a che punto siamo caduti in basso, tra sorriso e salamelecchi che fanno a pugni col proclamato sovranismo.

Resta, invece, una convergenza tra Lega e Cinque stelle, ed é quella registrata sulla crisi venezuelana. L’Italia risulta l’unico tra i grandi paesi europei a non riconoscere il democratico Guadò rifugiandosi dietro il paravento della non ingerenza e collocandosi, in questo caso, distante chilometri dalla volontà di Strasburgo. L’Europa ha chiesto l’immediato ritorno alle urne, dopo votazioni farsa che hanno incoronato per la seconda volta Maduro senza avversari. Dove si sta cacciando l’Italia, e soprattutto con chi? C’é da preoccuparsi. Che poi parte dei deputati europei del Pd abbiano votato con Lega e Cinque stelle (si sostiene siano amici di Zingaretti) questa genera apprensione anche sulle sorti della sinistra italiana. La tradizionale collocazione del nostro paese é sconvolta in una confusione filo e anti americana, putiniana, orbaniana, generata da un dilettantismo provocatorio e fonte di continui incidenti diplomatici, vedi il caso del cosiddetto franco africano. Conte, se ci riesce, spieghi alla Merkel con un sorriso da commenda e un “Ghe pensi mi”. Ma sarà molto difficile, anche col suo inglese perfetto, che riesca a farsi capire.

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