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Poveri ministri tecnici

4 Febbraio 2019 497 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Ma cosa ci stanno a fare i vari Tria, Moavero in questo governo? D’accordo, li ha voluti Mattarella per confermare alcuni caratteri, costituzionali e tradizionali, della politica del governo. Ma con quali risultati? Il ministro Tria si era battuto per ottenere un bilancio 2019 che non superasse taluni vincoli e soprattutto per sostenere una politica di investimenti capace di affrontare la prevedibile contrazione del Pil annunciata, e oggi siamo in recessione e cogli investimenti tagliati. Il ministro Moavero era stato individuato come garante di una politica estera europeista e l’Italia, dopo avere aperto numerosi focolai di guerra con Germania e soprattutto Francia, é oggi l’unico paese dei ventotto a non votare la mozione che chiede libere elezioni in Venezuela e il riconoscimento ad interim dei poteri del presidente del parlamento.

Che contributo hanno dato i due per evitare quel che é accaduto? Nulla. Se poi ci mettiamo la narcisistica esibizione di Conte che confessa di essere lui a decidere la linea di fondo del governo, vedasi Malta, allora i nostri due a cosa servono? Tanto più che lo stesso Mattarella si é sentito in dovere di invitare il governo a riconoscere Guaidò, senza avere alcun riscontro dal comportamento del governo gialloverde. Come se sulla politica estera, in un conflitto istituzionale senza precedenti, il Quirinale e Palazzo Chigi parlassero due linguaggi opposti.

Moavero era stato informato del voto italiano? Lo aveva concordato? Era consenziente? Perché non parla? Ma chi mai ha deciso che l’Italia, capovolgendo la sua politica estera, scelga di trovarsi isolata in Europa, a braccetto di Putin? E addirittura scavalcata, non solo dai governi di sinistra (Spagna, Portogallo, Grecia), ma anche da quelli di destra (Polonia, Ungheria. Repubblica Ceca, Slovacchia)? Dove si rischia di finire? Quale prezzo sara chiamata a pagare l’Italia anche dalla rottura politica cogli stessi Stati uniti dopo avere vantato la sua simpatia per Trump? E soprattutto perché il ministro degli Esteri non propone una mozione di politica estera con la quale coinvolgere direttamente il Parlamento? Non si può governare cambiando i caratteri fondamentali, la natura stessa, dell’Italia in barba alle istituzioni democratiche.

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