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Un Conte e due Siri

4 Maggio 2019 790 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Ipse dixit. Conte ha emanato il suo editto di espulsione dal governo del sottosegretario Siri. Ma alla fine il compito di emettere il verdetto finale spetta al presidente della Repubblica che dovrà firmare il decreto. Il presidente del Consiglio dovrà prima sentire il Consiglio dei ministri, se vuol seguire il dettato costituzionale. Cosa avverrà adesso? Nessuno dei due, anzi dei tre, conta in realtà di un potere politico che spetta ai due vice che sono, assai più del Conte e del Siri e anche più del presidente, quelli da cui dipende il futuro del governo. Il punto é proprio questo. Può la questione Siri determinare la crisi?

Intendiamoci, mai prima d’ora si era verificato un caso simile. Si é ricordato il modo conflittuale in cui Dc e Psi spesso regolavano i loro rapporti. Ma mai si é sostituito un ministro e nemmeno un sottosegretario da parte di un presidente del Consiglio con la posizione contraria del partito di cui quest’ultimo era parte. Quando vennero votate le mozioni di sfiducia di uomini di governo i partiti di governo hanno sempre fatto muro. Il caso Mancuso é l’unico off limits. Ma Mancuso era un ministro tecnico di un governo tecnico, quello di Lamberto Dini, che dal gennaio del 1995 aveva sostituito il primo governo Berlusconi a seguito del distacco di Bossi dalla maggioranza. Altro non mi viene in mente.

Lascio perdere il periodo di Tangentopoli caratterizzato da dimissioni a catena di ministri al solo pervenire di un semplice avviso di garanzia, con la Lega che in Parlamento alzava il cappio e giornali e tivù che esultavano alla purificazione politica per via giudiziaria. Tout passa tout lasse. E oggi é proprio Salvini, non finirò mai di ricordarlo, a sostenere che non basta un avviso di garanzia per pretendere le dimissioni di un uomo di governo e che non si può lasciare alla magistratura il compito delle decisioni politiche. Resta il fatto che oggi Lega e Cinque stelle sono al punto massimo di attrito. Ci sono stati momenti in cui, durante la guerra alla Serbia, ministri del governo D’Alema erano ad un tempo parte del governo che bombardava e a sostegno dei bombardati. Cosa volete che sia il caso Siri. I due non vogliono la crisi. Vogliono solo continuare a governare litigando. Siri se ne faccia una ragione. I veri Siri sono quei due…

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