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Socialisti salviniani?

Io sono esterefatto da presunti socialisti diventati salviniani, manettari, tutta roba che fa più a pugni con la nostra tradizione che con quella comunista. Questo é per me un punto dirimente. Non si può dimenticare d’un tratto la lezione di Turati, Prampolini, Saragat, Nenni, Loris Fortuna, Marco Pannella e Bettino Craxi. Se ritenete che nessuno debba soccorrere 42 migranti, mentre ne arrivano centinaia coi barconi nel silenzio generale e mentre il governo non riesce a rimpatriare uno solo dei 500mila clandestini, e salvare loro la vita anche in barba alle leggi (come avrebbe fatto anche Minniti la cui politica ho appoggiato), se pensate che chi ha forzato un blocco non per rubare o per invadere l’Italia, ma per soccorrere vite umane, debba stare in galera, non c’é una sola, la minima, possibilità di dialogo tra noi. Voi avete ucciso i principi basilari del socialismo democratico e umanitario. Come é noto io non sono mai stato un estremista, anzi ho combattuto le posizioni estreme sempre, e sono sempre stato un socialista riformista e liberale. Ma in questa generale confusione di principi e di identità, non possono che tornarmi alla mente tutte le nostre battaglie per i diritti, tutte le nostre convinzioni sull’immigrazione, a cominciare dalla legge Martelli, le nostre lotte contro le discriminazioni e il razzismo, tendenze che stanno invadendo l’Italia. Quando sento dire che la vicenda Sea Watch porterà voti a Salvini, il che sotto sotto significa che per prendere voti bisogna comportarsi come lui, allora capisco che siamo davvero tutti morti. Sepolti vivi.