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Di Maio e i preservativi

18 Novembre 2019 478 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Una valanga di emendamenti sono stati presentati dai partiti italiani alla commissione Bilancio del Senato per la manovra 2020. Solo il Pd ne ha presentati 900, il Movimento 5 Stelle 400 e Italia Viva oltre 200. Oltre alle proposte di modifica per la plastic e sugar tax, già ampiamente annunciati, ve ne sono alcune innovative: i 5 Stelle propongono l’Iva al 10% sui preservativi e al 5% sugli assorbenti (ma solo se biodegradabili). E stiamo parlando di partiti al governo. Se lo sommiamo gli emendamenti presentati raggiungono i 1.500. Ogni parlamentare di maggioranza ne ha presentato mediamente quasi una decina. Nemmeno durante la Dc di Pomicino succedeva una cosa del genere. Quello più originale é l’abbassamento dell’Iva sui preservativi. Se ne sentiva davvero il bisogno, come ha detto Di Maio a proposito della proposta di Zingaretti sullo ius soli, “mentre 11 mila lavoratori rischiano il posto in una fabbrica del Sud”. Ma se il nostro ministro degli Esteri nonché capo assoluto dei Cinque stelle anziché occuparsi dell’Ilva si fosse occupato dei preservativi, forse gli 11mila starebbero un po’ più tranquilli…

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