Lo si diceva un tempo a proposito della rivoluzione culturale di Mao, che fece milioni di morti. E il dramma é che lo si auspicava anche per l’Italia. In epoca di globalizzazione la Cina é stata molto vicina all’occidente. Sia per gli squilibri prodotti sul commercio internazionale sia, oggi, per averci fatto conoscere un virus che all’apparire sembrava solo loro. La Cina ci é più vicina del solo metro raccomandato anche oggi come confine per evitare il contagio. Nelle loro quotidiane rassegne dei caduti e dei feriti nella guerra italiana contro il virus, il duo Borrelli-Rezza ha oggi dato la notizia di ben 2000 nuovi casi, dopo il decremento di ieri, solo 500, particolarmente concentrati in Lombardia. Siamo a 12.462 casi conclamati e a ben 827 morti, con una percentuale di oltre il 6%. Quello che appare fin d’ora chiaro é che l’Italia, tra i paesi occidentali, é stata colpita per prima, ma non é la sola, così come probabilmente non sarà neppure la più colpita. Sono aumentati non di poco i malati in Francia, in Germania, in Spagna. Il Regno unito sta per ora contenendo meglio. Resta il fatto che l’Oms ha dichiarato l’esistenza di una Pandemia globale, richiamando tutti i governi a una maggiore attenzione. E a provvedimenti conseguenti, che per ora pare non siano in arrivo. Quel che stupisce è la mancanza di provvedimenti omogenei nel territorio europeo. Anche in occasione di questo terribile morbo, la cui percentuale di letalità é nettamente superiore non solo a quella di ogni tipo di influenza (tra lo 0,1 e lo 0,5 per cento), ma perfino a quella della mortale infezione di influenza spagnola che colpì centinaia di milioni di esseri umani tra il 1918 e il 1920, con una percentuale di mortalità calcolata sui siti tra il 2,5 e il 5 per cento, l’Europa sta dando il peggio si sé. Eppure mai come oggi non valgono i sovranismi e gli egoismi nazionalistici sono azzerati dalla diffusione di un virus che non conosce barriere né dazi. Noi stiamo facendo il possibile? Non é il caso, dopo avere giustamente dichiarato tutta l’italia zona rossa, di sospendere, come reclama il governatore della Lombardia Fontana, tutte le attività tranne quelle essenziali (farmacie e alimentari)? Sarebbe un sacrificio immenso ma é meglio un sacrificio oggi che il perdurare sine die di una fase di emergenza sanitaria. Quello che é chiaro é che ogni stato deve assumere provvedimenti restrittivi immediati e stupisce che ancora in Germania e in Inghilterra si giochino partite di calcio col pubblico che gremisce gli spalti. E’ irresponsabilità o dabbenaggine? Abbiamo di fronte a noi il caso Wuhan dove, grazie a misure cogenti e a impedimenti rispettati, il virus si é acquietato ed é praticamente estinto. Se gli altri paesi europei possono, come ha detto la Von der Lehien, prendere esempio dall’Italia (ma lo facciano…) l’Italia prenda esempio dalla Cina. In questo senso, ancora, la Cina é davvero vicina… E non possiamo che prenderne atto volentieri.