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Presidente, due chiacchiere con Draghi…

Attendiamo pure il 23 aprile. Ma che un governo della Repubblica si presenti al Consiglio europeo, un Consiglio straordinariamente importante perché chiamato ad affrontare i nodi della crisi economica in epoca di coronavirus, spaccato in due, dopo una seduta del Parlamento europeo chiusa con un voto a maggioranza sullo stesso argomento, questo é intollerabile. E peraltro dimostra l’assoluta inaffidabilità dei Cinque stelle e la loro incapacità di governare per il bene del Paese. Non so cosa uscirà da un Consiglio che si svolge dopo l’approvazione di una mozione parlamentare che ha, tra l’altro, proposto l’adesione all’uso non condizionato del Mes per fini sanitari e alla costituzione del Recovery found, come cassa per finanziare i paesi e i loro necessari investimenti, da inserire nel bilancio europeo, come richiesto a più riprese da Macron. Che credibilità e che forza può avere un presidente del Consiglio che si presenta con la sua maggioranza divisa in due, proprio in relazione all’opportunità o meno di ricorrere ai finanziamento straordinario del Mes. Saranno contenti, ma anche un po’ sgomenti, gli altri governi europei, a fronte dell’eventuale rinuncia italiana a ben 36 miliardi di euro a tassi più vantaggiosi di quelli di mercato, dunque vicini allo zero, e da rimborsare in un lasso di tempo ancora da concordare. Ma questa è oggi la situazione del governo italiano. Attendiamo pure i risultati del 23 aprile. Ma cominciamo a pensare al dopo. Due chiacchiere con Mario Draghi, signor presidente della Repubblica, non sarebbe il caso di farle?