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Verità, please

Sono contrario sempre alle bugie, anche a quella “pietosa” del medico di Violetta in Traviata e alle consimili. Ero personalmente convinto che troppe ne sono state dette e scritte tra marzo e aprile di quest’anno sul Covid. I contagiati sono stati dieci volte di più di quelli comunicati secondo i dati forniti dall’Istat e i morti, soprattutto in certe zone lombarde, probabilmente più di quelli noti. Oggi ci troviamo in una situazione paradossale e come giustamente annota quest’oggi Raffaele Marmo sul Quotidiano nazionale, non abbiamo notizie sufficienti per capire. L’unica cosa chiara é che per ora la situazione italiana (sui 2.200, 2.800 contagiati al giorno) resta tra le migliori di quelle europee, con Francia e Spagna che da tempo superano i 10-15mila. Se poi rapportiamo i dati di oggi a quelli di marzo-aprile il paragone non regge. Oggi si fanno dai 60 ai 120mila tamponi al giorno e i contagiati sono poco più di 2mila, allora i tamponi erano, almeno nei primi venti giorni, complessivamente 125mila, cioè tanti quanto i positivi (si facevano solo ai sintomatici) e i contagi erano dalle 4 alle 6mila unità. Che dire dei morti? Tra marzo e aprile abbiamo avuto una media di morti spesso superiore ai 700-800 e oggi sono dai 16 ai 27. E’ la stessa cosa? Mentre gli ospedalizzati che erano 30-35mia sono oggi poco più di 3mila con 323 malati in terapia intensiva contro 3.500-4mila dei primi due mesi. Certo la situazione può peggiorare e l’attenzione non é mai troppa. Ma la proporzione tra questa ondata e quella d’inizio per ora non tiene. Quello che invece sconcerta é la mancanza di precisione con la quale vengono diffusi i dati, come ha sottolineato il prof. Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova. Come riusciamo a capire se non ci é consentito di capire, se il Cts mantiene addirittura segreti i propri verbali? Vediamo cosa non ci viene detto: innanzitutto la percentuale di asintomatici e di sintomatici, che viene pubblicata solo dalla regione Emilia-Romagna. Serve per capire quanti sono i malati e quanti sono solo positivi. Poi non ci viene comunicato quanti di coloro, ammalati, che vengono ricoverati in ospedale hanno sintomi o sono solo ospedalizzati, come spesso avviene, perché non riescono ad essere isolati nelle loro abitazioni, o troppo strette o troppo abitate. E ancora. Non ci viene comunicato se coloro che vengono ricoverati in terapia intensiva vengono anche intubati, e si tratta dei casi più gravi, o hanno solo bisogno di supporti per la respirazione. E infine la cosa più importante. Non ci viene chiarito quando i morti di giornata hanno contratto la malattia e se hanno avuto altre gravi patologie. Si chiede troppo? Non direi. Esisterà pure una banca dati per il Covid che contiene tutte queste notizie. Penso che il Cts sia nel loro completo e dettagliato possesso. E il governo anche. Perché queste notizie vengono tenute segrete, al contrario di quanto avviene negli altri paesi, vedi la Francia e la Germania? Cos’e che spinge, nell’epoca della digitalizzazione e delle note di giornata che scorrono veloci sul web, costoro a non diffondere i dati per quello che sono? E cosa spinge i giornalisti, tranne alcuni rari casi, a non pretenderli e a prendere per oro colato tutto quello che viene comunicato e che non consente di fotografare con esattezza la situazione? Un giornalismo così poco problematico e così succube non l’avevo mai visto. Una sorta di regime assoluto da Covidcentrismo sta prevalendo? Davvero l’Italia, come ha detto Boris Jonhson, é meno attenta ai temi della libertà rispetto ad altri paesi? Ha fatto bene Mattarella a rispondere facendo presa sull’orgoglio nazionale. Ma certo é difficile paragonare la storia italiana e quella anglosassone sui temi della democrazia e della libertà. Siamo come sospesi, con le mascherine che si devono tenere anche all’aperto, ma non dappertutto, coi bar e i ristoranti che forse chiuderanno in anticipo e forse no, con le scuole che stanno mietendo troppi casi e magari alcune hanno già chiuso, ma la scuola val bene un migliaio di contagi, con le Asl che impediscono alle squadre di calcio di fare una trasferta, ma per ora il calcio continua, col 25% del pubblico, ma non adesso, al contrario dei palazzi dello sport. E con le cene private, e qui siamo davvero all’assurdo, che non possono superare un certo numero, cioè sei commensali. Spero non sia una norma contenuta nel decreto. Perché la polizia  potrebbe fare irruzione nelle nostre abitazioni per controllare il numero dei nostri invitati. Ma ci rendiamo conto di tutto questo? Dicono che succede anche in Inghilterra. A me pare di sognare. Ditemi che non é vero. No, dai, non é vero.