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I torti delle maggioranze

15 Maggio 2022 254 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Draghi rappresenta l’Italia migliore. Ha compreso che in questo momento occorre tenere l’Europa unita agli Stati Uniti. Anche Macron e Scholz si muovono nella stessa direzione. Polito ha pubblicato un editoriale sul Corriere inappuntabile. Parola per parola la recente dichiarazione di Macron dimostra che non c’è differenza tra Francia e Usa. Per entrambe Putin va sconfitto. E un eventuale negoziato dovrà essere portato avanti dal governo ucraino e da esso accettato.Il discorso sulla non umiliazione della Russia riguarda il dopo guerra. Chi parla di negoziato, come Salvini, contrapponendolo all’invio di armi, non sa di cosa parla. Senza l’invio di armi non ci sarebbe la possibilità di negoziare, perché Putin si sarebbe già preso tutta l’Ucraina. La maggioranza degli italiani è contraria all’invio delle armi? Anche la maggioranza degli americani era contraria all’invio di armi alla Russia di Stalin nel 1941, ma Roosvelt decise di aiutare i russi. Gli uomini di stato non rincorrono gli umori del popolo. Formano con le loro decisioni le opinioni dei più. E dopo, le maggioranze danno sempre loro ragione. A proposito di ragioni vorrei sintetizzare le ragioni, o meglio le non ragioni, delle maggioranze italiane. Personalmente mi onoro di avere sempre fatto parte di una minoranza a cui la storia ha dato quasi sempre ragione dopo. La mia storia era certamente in minoranza durante il Risorgimento che fu l’epopea di una minoranza di eroi garibaldini e mazziniani appoggiati da una potenza straniera, e così pure a fronte della prima guerra mondiale, nei confronti dell’infatuazione bellicista maggioritaria, ma quando gli austriaci dopo Caporetto entrarono in territorio italiano, Turati fu uno di coloro che, in esigua minoranza nel Psi, e addirittura sull’orlo dell’espulsione, incitò il popolo alla Resistenza. Minoranza, quasi impercettibile, furono gli antifascisti durante il regime e così pure coloro che presero le armi per combattere contro l’invasione nazista dopo l’8 settembre. Minoranza furono certamente i partiti laici nel dopoguerra con un’Italia divisa in due, tra democristiani e comunisti. Una contrapposizione solo italiana, che relegava la sinistra per sempre all’opposizione e la Dc eternamente al governo. Una stupida contrapposizione voluta dalla stragrande maggioranza degli italiani. Bastava creare un partito socialdemocratico di massa e l’alternativa si sarebbe resa possibile. Oggi tutti danno ragione a Saragat. Ma il suo partito non ha mai superato il 7%. La maggioranza degli italiani continuava a non capire. Nel 1992 la maggioranza degli italiani votò per il pentapartito, un anno dopo la maggioranza degli italiani esaltò Di Pietro che quella maggioranza demoliva. Poi la maggioranza degli italiani si infervorò per Bossi e per le sue canottiere, convinta che la politica da bar fosse meglio di quella professionale. E si esaltò al nuovo che avanza e all’antipolitica, ma anche, purtroppo, a una nuova forma di razzismo nei confronti degli extracomunitari. Il paradosso a cui la maggioranza degli italiani fu assolutamente insensibile é che Craxi fosse condannato all’ergastolo mentre votava Berlusconi, il suo più grande benefattore. Poi sono arrivati Grillo, i suoi vaffa e il movimento Cinque stelle a cui, nel 2018, la maggioranza degli italiani ha dato il voto. Per poi pentirsene sottraendo loro più della metà dei consensi, finiti prima a Salvini e poi alla Meloni. Mi onora il fatto di non avere fatto mai parte di queste maggioranze che hanno avuto torto, ma di una minoranza che ha avuto ragione. Una consolazione? No, una constatazione.

 

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