E’ nato
E’ nato un movimento, non l’ennesimo partitino. Un movimento che vuole unire e non dividere. Che vuole unire coi socialisti riformisti e liberali, quelli che non accettano di essere degli attendati nel campo largo, tutti i riformisti di estrazione laica e cattolica. Quelli che ritengono Conte e i Cinquestelle, che hanno partorito il più grande trasferimento di risorse dai poveri ai ricchi che si sia mai verificato nel dopoguerra attraverso il cosiddetto 110/100, incompatibili coi riformisti. Quelli che non accettano, ma anzi combattono, un bipolarismo che denota sempre più crepe evidenti. Da una parte Salvini che non ha timore dei russi ma di quelli che vogliono rubargli il portafoglio (lo spieghi ai polacchi e agli estoni) e Vannacci che si mostra preoccupato del colore della pelle degli italiani del futuro, dall’altro i Cinque stelle che per l’Ucraina pretendono un negoziato che Putin non vuole, mentre Fratoianni propone l’uscita dell’Italia dalla Nato. Insieme Cinque Stelle, Avs e la Schlein e la maggioranza del Pd compongono la larga maggioranza populista e massimalista di un campo largo scentrato, col tendino riformista più simile a un sacco a pelo. Che dire dei pacifisti che vogliono la guerra e non la pace in Medioriente e che protestano per l’accordo lanciato da Trump e accolto dall’Autorità palestinese, da tutti i paesi arabi tranne l”Iran, apprezzato e condiviso da tutti I paesi europei e che alla fine verrà con ogni probabilità sottoscritto anche da Hamas? E’ pieno di ingerenze e di contraddizioni? Sì. Non è perfetto? Sì. Ma è meglio una pace imperfetta di una guerra perfetta. E’ oggi l’unica possibilità che a Gaza non continui la carneficina e che gli ostaggi vengano liberati. C’è sempre uno più a sinistra che ti espelle dalla sinistra. Noi siamo riformisti e in Italia siamo sempre stati una minoranza di eretici spesso bruciati col rogo. Ne siamo consapevoli. Rimandiamo a domani tutte le considerazioni sul convegno. Rimandiamo la pubblicazione del documento conclusivo. Oggi pensiamo di avere ben impiegato il sabato. Un sabato che ha visto un nuovo inizio di tensione ideale e di partecipazione, di riflessione e di unità. Un grazie sincero soprattutto ai molti giovani che sono intervenuti e a coloro che sono venuti, tutti a loro spese, a Montegrotto anche dall’Abruzzo, dell’Umbria, dalle Marche, dalla Liguria, da Roma sorbendosi molte centinaia di chilometri. E anche a chi, non potendo arrivare si è collegato da remoto come il consigliere regionale neo eletto delle Marche Massimo Seri, il primo consigliere regionale del movimento. Abbiamo la certezza di aver fatto un buon lavoro, utile a chi è orgoglioso di una storia e vuole investirla per costruire il futuro.







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