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Errare humanum, riformare diabolicum

L’articolo 138 della Costituzione prevede il voto dei 2/3 dei parlamentari di Camera e Senato in seconda lettura per validare una riforma costituzionale e in caso contrario un referendum confermativo se richiesto da 1/5 dei parlamentari di una Camera o da cinquecentomila elettori o da cinque Consigli regionali. E’ragionevole, dunque, prevedere, come nel caso della riforma Renzi, che anche la legge sul premierato che verrà presentata dopo alcune modifiche nei prossimi giorni venga poi sottoposta a referendum. Poiché lo stesso articolo della Costituzione prevede che le quattro votazioni debbano avvenire con una differenza minima di tre mesi l’una dall’altra, é previsto un anno per l’approvazione parlamentare. E se anche la prima approvazione avvenisse, come si augura la Meloni, prima delle elezioni europee, il tragitto parlamentare si concluderebbe a giugno del 2025. Read the full story »

6 Febbraio 2024 No Comments 118 views

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Sinner e i grandi evasori

Si fa un gran parlare di Jannick Sinner e della sua residenza a Montecarlo. Non é un eroe, qualcuno sostiene, perché paga le tasse all’estero. Come se fosse l’unico. Valentino Rossi si trasferì a Londra per non pagare una salatissima multa per evasione fiscale, pare di 35 milioni di euro, per non aver denunciato due anni di lauti profitti. Poi fu costretto a sborsare tutta la cifra. Anche il terzo grande sportivo italiano, Alberto Tomba, é stato coinvolto in una controversia fiscale e ha pagato una somma significativa all’erario per evitare un processo per evasione. Per non parlare di Matteo Berrettini, anche lui residente a Monaco o di Max Biagi che ha scelto Dubai. Ma quello che sconcerta é la perdita di ben 35 miliardi di euro dello stato italiano perché intere aziende, le più grandi, hanno scelto l’Olanda. Interessante é sfogliare un articolo di Panorama del 20 luglio 2020. Read the full story »

2 Febbraio 2024 No Comments 405 views

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No al patto Psi-Fratoianni

Dopo aver promesso liste del solo Psi, dopo aver garantito che il Psi avrebbe fatto parte di una lista del socialismo europeo, dopo aver bussato invano alla porta di Calenda il segretario del fu Psi ha annunciato l’accordo con Sinistra italiana e Verdi per le elezioni europee. Comprendo bene che l’accordo non abbia nulla di politico e sia stato perseguito con l’unico obiettivo di una sua elezione al Parlamento europeo, impossibile presentando la lista del solo Psi, e anche, per via del divario delle preferenze coi candidati di quel partito, entrando nelle liste del Pd. Restavano Calenda e Fratoianni, non importa se distanti anni luce l’uno dall’altro, non importa se l’uno è per dare armi alla resistenza ucraina e l’altro é per l’uscita dell’Italia dalla Nato, e chi se ne frega della politica, poi. Il fu Psi é un reperto inossidabile a qualsiasi coerenza ideale. E degli sporchi sionisti che ne facciamo? Li consideriamo davvero dei genocidi? Fratoianni è per il sì, il segretario del Psi non si pronuncia ma se per essere candidato deve dire sì anche lui lo farà. Io penso che a questo scempio non si sia mai arrivati dalla fine del Psi, 1993, ad oggi. Read the full story »

1 Febbraio 2024 No Comments 139 views

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Addio Gigi, socialista e campione

Lo chiamavano Rombo di tuono per le sue incursioni sempre possenti nell’area avversaria. Gigi Riva ci ha lasciato a 79 anni. La stampa riferisce di un problema, non grave, alle coronarie e di un’operazione di angioplastica momentaneamente rifiutata. Riva era socialista. In pochi ricordano la dichiarazione recente sulle sue propensioni politiche: “Mi considero un buon socialista. Conobbi Craxi e Martelli negli anni settanta e il loro progetto mi convinse. Fui inserito nell’Assemblea nazionale”. Questa dichiarazione e la sua successiva nomina scompaiono dalle cronache. Di lui si ricorderà giustamente lo scudetto vinto, grazie alle sue reti, dal Cagliari di Scopigno, detto il filosofo, nel 1970, i mondiali messicani dello stesso anno (del Cagliari figuravano anche Albertosi, Cera, Domenghini con Niccolai in panchina) e i suoi gol al Messico e alla Germania nella semifinale del mitico 4 a 3 che fece innamorare gli italiani alla nazionale per la prima volta nel dopoguerra. Di lui si ricorderanno i gol al vecchio Amsicora di testa, di rovesciata. Di semirovesciata, con bolidi da lontano. Di collopiede su punizione, di taglio e di spigolo. Riva era l’immagine del gol. Dicono fumasse un pacchetto di sigarette e che agli allenamenti andasse non prima di mezzogiorno. Ma non ne aveva bisogno. Lui era atleta perfetto e a prescindere. Ebbe anche una storia d’amore travagliata e un incidente grave che lo tolse di torno. Per la gioia dei portieri. Aveva cominciato a tirar calci ne Legnano. Lo cercarono alcune squadre del Nord scartandolo peché troppo magro. Solo il Cagliari, allora in serie B, credette in lui. E grazie a lui, a Martiradonna, a Greatti, a Mazzucchi, a Campanaro ottenne nel 1964 la promozione in A e solo sei anni dopo, con l’avvento di Domenghini e Gori, girati dall’Inter in cambio di bomber Boninsegna, arrivò lo scudetto sull’isola non ancora scoperta dai turisti. I pastori esultarono. Tutta la Sardegna era in festa perché i sardi son fatti così. Amano chi resta fedele. E se poi la fedeltà é vincente lo amano di più. Il legame di Riva con la Sardegna fu assoluto. Non ne volle sapere di cambiare nonostante vantaggiose offerte delle grandi del Nord. Un po’ come noi che siamo rimasti fedeli a quelle che erano anche le sue idee politiche. Anche rifiutando proposte d’ingaggio più gratificanti.

Inviato da iPad
28 Gennaio 2024 No Comments 133 views

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Una lista di scopo?

Maggi e la Bonino chiamano a raccolta i riformisti europeisti e lanciano l’idea di una lista che chiamano di scopo con la strategia di consolidare e irrobustire il processo di integrazione e di arrivare agli Stati uniti d’Europa. E’ una buona idea perché mai come ora l’Europa, come soggetto politico unitario, langue. Il mondo va ripolarizzandosi. In Africa Cina e Russia sono un po’ ovunque. La Russia controlla la metà della Libia, l’altra metà è in mano alla Turchia e mentre continua la sua orribile guerra d’invasione all’Ucraina, consolida i legami con Siria e Iran. Ma questo non basta. I paesi del Brics, da solidali sull’economia, stanno diventando complici anche politicamente. Read the full story »

28 Gennaio 2024 No Comments 191 views

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Da Larussa alla rissa

I dissidi cominciarono con un vaffa di Berlusconi al Senato in occasione dell’elezione a presidente di Ignazio La Russa. Quel posto, non uno qualsiasi ma la seconda carica dello stato, era occupato da un’esponente di Forza Italia, la Casellati, e in cambio Berlusconi si aspettava un riconoscimento maggiore nell’esecutivo a esponenti del suo partito. La cosa non avvenne e di qui l’irritazione di Berlusconi che poi trascinò fuori i suoi al momento dell’elezione di La Russa. Un primo screzio non marginale tuttavia superato nella quotidianità del governare, nella quale la linea accomodante di Tajani fece da cuscinetto armonizzatore. Poi sono arrivati altri screzi e diffidenze, le ultime riguardano il voto sul Mes e il realismo del ministro Giorgetti, un leghista che assomiglia molto a un democristiano, passando attraverso la gestione del 110 per cento, divenuta graduale per i cantieri in corso, o la guerra in Ucraina con la Meloni intransigente nella difesa della resistenza ucraina attraverso l’invio di armi e una posizione di Forza Italia e Lega tradizionalmente più soft. Read the full story »

28 Gennaio 2024 No Comments 115 views

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Da Marx alla Ferragni

Non ho ben capito questa levata di scudi di segno inaspettatamente garantista del Pd, e dei talk show diciamo così collaterali, verso Chiara Ferragni, l’influencer con 30 milioni di follower implicata nel pandoro gate. Garantisti sempre anche con la Ferragni siamo noi anche se per essere garantisti occorre si apra un procedimento giudiziario non ancora formalizzato. Per ora siamo all’iscrizione del casellario degli indagati. Parliamo dell’influencer e di Alessandra Baiocco, proprietaria dell’omonimo pandoro. L’accusa é di aver fatto credere che comprando quel pandoro si faceva beneficienza, mentre l’unica beneficiata era la Ferragni con un compenso strabiliante di un milione di euro, che poi l’influencer ha donato all’Ospedale Regina Margherita di Torino. Una vicenda che non doveva toccare la politica ma il mondo degli affari, il modo in cui talora é gestita la beneficienza, la spropositata ricchezza che si può accumulare svolgendo questo ruolo di sostegno pubblicitario. Read the full story »

28 Gennaio 2024 No Comments 119 views